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Il presidente della Federazione italiana rugby Marzio Innocenti sul Sei Nazioni migliore di sempre dell'Italia: «Si è lavorato bene, nessuno forse si aspettava di raggiungere così in fratta questi risultati, ma ora viene il bello la continuità non è mai facile da trovare».

Trovare la continuità

La frase l'ha pronunciata durante la visita in Piemonte alla cittadella sportiva del Monferrato, riportata in un'intervista di Davide Chicarella sul settimanale "La Nuova Provincia". È in linea con altre dichiarazioni e tocca l'importante e delicato tema di come conservare, e possibilmente migliorare, i risultati ottenuti nel torneo nei pochi mesi di lavoro fatto con la Nazionale dal nuovo citì Gonzalo Quesada. Ma sono «frutto di un lavoro capillare iniziato molti anni prima e portato avanti con impegno anche da Kieran Crowley» ha ribadito sempre Innocenti.

Su sei test solo gli All Blacks fuori portata

Per l'Italrugby la continuità a breve termine significa risultati e prestazioni positive nei test match estivi e autunnali. Per confermare o migliorare l'ottavo posto nel ranking mondiale, altro record azzurro (in questo caso eguagliato). Da questo punto di vista il calendario dà una grossa mano alla squadra di Quesada, perchè su sei partite complessive quattro le giocherà contro rivali posizionati sotto nel ranking (Tonga 15° posto, Samoa 14°, Giappone 12° in luglio, Georgia 13° in novembre), una contro una rivale appena sopra (Argentina 7°, novembre) e solo i soliti All Blacks (3°) nei testi autunnali fuori portata.

Non ci sono gli alibi del passato

Si è andati avanti per anni con la narrazione delle sconfitte inevitabile, ma che facevano bene, perché subite contro squadre sempre davanti all'Italia nel ranking. Una narrazione che spesso diventa una giustificazione, se non un alibi vero e proprio. Ora l'alibi non c'è più. Gli azzurri hanno davanti per la prima volta da anni una doppia serie, non una singola partita, dove sono alla pari con gli avversari o addirittura favoriti. A loro l'onere e l'onore di confermare tale supremazia. Come hanno fatto con autorevolezza nella loro ultima partita a Cardiff contro il Galles. Non sarà facile vincere una serie nelle isole del Sud e in Giappone. Ma se c'è già riuscita la Georgia nel 2016 (14-3 alla Fiji, 23-20 a Tonga, 19-19 con Samoa) può riuscirci, anche questa Italia. Altrimenti sarà un passo indietro, o uno stop, al processo di crescita.

Marzio Innocenti

La crescita dei giovani

«Bisogna dare la possibilità ai giovani di sbagliare concedendo loro tempo di crescere - spiega sempre Innocenti nell'intervista - Abbiamo una nazionale giovane, in cui il nostro numero 8 Lorenzo Cannone ha come sostituto Ross Vintcent, rivelazione al Sei Nazioni, giovanissimo, ha 20 anni, ma Lorenzo ne ha appena 2 più di lui».