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"Il mio obiettivo era quello di girare il mondo con gli All Blacks, perché non lo avrei potuto fare in nessun altro modo." (Billy Bush)

Nel lontano 1973 il pilone di riserva Billy Bush osservava da bordo campo come il compagno di squadra di Canterbury, e futuro allenatore All Black, Alex Wyllie, stava subendo un’imbarazzante sconfitta per 10 a 16 dall'Inghilterra, a Auckland. Quella gara sarebbe stata l’ultima con la maglia nera di Wyllie, ma per quanto riguarda Bill è stato l'inizio di un coinvolgimento a livello internazionale che sarebbe durato sei anni.

Bush era un pilone solido, che giocava principalmente sul lato destro della prima linea, con capacità notevoli anche in campo aperto. Sia con la maglia di Canterbury sia con quelle dei New Zealand Maori e degli All Blacks, lui ha sempre dato il massimo ed è stato spesso decisivo.


William Kingita Te Pohe Bush è nato a Hawke's Bay, il 24 gennaio 1949. Maori purosangue, ha giocato sia con Bay of Plenty sia con Northland, mentre il suo rugby provinciale è stato praticato con Canterbury, squadra con la quale è rimasto dal 1971 al 1982. Per la provincia lui era uno dei tanti piloni di classe internazionale a disposizione, insieme a Kerry Tanner, John Ashworth, Barry Thompson e Murray Davie.

Dopo il successo in Ranfurly Shield con Canterbury nel 1972, Billy ha ottenuto un riconoscimento a livello nazionale con la prima delle sei selezioni per South Island e con il tour del 1973 dei New Zealand Maori nelle isole del Pacifico. Per l’occasione, ha formato una formidabile prima linea con Tane Norton e Kent Lambert, entrambi già All Blacks.

Il primo dei suoi dodici caps in maglia nera Bush lo ha guadagnato il 25 maggio 1974, nel primo test contro i Wallabies a Sydney, una partita giocata in condizioni climatiche atroci, con forti temporali che stavano flagellando la costa orientale dell'Australia. Sotto la pioggia, i neri hanno ritrovato uno spirito competitivo che sembrava perduto e quel match è stato vinto 11 a 6. Il secondo test della serie, invece, ha visto un pareggio 16 a 16, dopo che l’apertura aussie Paul McClean ha sbagliato una trasformazione all'ultimo minuto di gioco.

Un anno dopo il barbuto pilone ha incontrato condizioni atmosferiche ancora peggiori, quando la Nuova Zelanda ha disputato un test simile alla pallanuoto contro la Scozia, a Auckland. Si è trattato di una partita a dir poco bizzarra, vinta 24 a 0 dalla Nuova Zelanda, nella quale i calciatori delle due squadre, Andy Irvine e Joe karam, non sono stati in grado di calciare tra i pali i loro 13 piazzati.

Tuttavia, la sfida più difficile della carriera di Billy è stato il tour in Sudafrica del 1976. A causa degli infortuni dei piloni Kerry Tanner e Brad Johnstone, Bush ha giocato 9 gare consecutive, di cui 2 test match, ma avrebbero potuto essere di più se non fosse stato per qualche sfrontatezza. Billy, orgoglioso maori, era contro il regime di apartheid e ha provocato parecchio gli Afrikaners. Ha invitato ragazze di colore alle cene ufficiali, facendole passare per maori di Rotorua, si è recato spesso nelle cucine dell'albergo in cui alloggiava la squadra, per intrattenersi con i lavoratori neri, e ha sfidato il coprifuoco serale nei quartieri dei bianchi.

Nelle gare ufficiali la Nuova Zelanda ha conquistato una vittoria per 15 a 9 e una sconfitta di misura (14 a 15). In quest’ultima, Bush è stato penalizzato nei minuti finali dall'arbitro sudafricano Gert Bezuidenhout per un presunto fallo in touche. Il pilone era incredulo, ma a niente sono servite le proteste. Il penalty che ne è scaturito, calciato da Gerald Bosch, ha concesso agli Springboks la vittoria per 1 punto. Bush ha in seguito dichiarato che i neozelandesi hanno incontrato il signor Bezuidenhout all'aeroporto, il quale avrebbe confidato loro: "Ragazzi, voi andate a casa, io invece devo vivere qui."
La terza prova è stata persa e con essa la serie, ma in quell'occasione Billy non c’era, a causa di un infortunio alla caviglia. Molti hanno ritenuto che la sua assenza ha contribuito non poco alla sconfitta subita dalla Nuova Zelanda.

Sempre durante quel tour leggendario, nella sfida infrasettimanale contro North West Cape a Upington, una città vicino al confine con la Namibia, Bush ha colpito accidentalmente con un pugno l'arbitro, quando questi ha fatto l'errore di afferrare il pilone destro durante una rissa scoppiata tra gli avanti All Blacks e i loro opposti. Alla fine Kevin Eveleigh, il direttore di gara, ha ricevuto circa 20 punti di sutura sul volto. Billy si è salvato dall'espulsione perché l’arbitro è stato persuaso dal capitano avversario Herklaas Engelbrecht, il quale ha riferito che il pilone era stato provocato. Il signor Eveleigh aveva anche un altro motivo per non spedire Bush nello spogliatoio in anticipo e glielo ha spiegato quando l’ha incontrato più tardi: “Billy, se non eri l’eroe di mio figlio ti avrei cacciato fuori.”.

Nella partita contro Boland, invece, Bush ha marcato la sua prima e unica meta con la maglia della nazionale.

Billy Bush, Peter Whiting e Joe Morgan


Nel 1977 il pilone ha disputato il secondo e terzo test match contro i British Lions di Phil Bennett, ed è entrato nel quarto per una sostituzione, in quella che per i Tuttineri si è rivelata una serie vincente. Gli uomini capitanati da Tane Norton, infatti, hanno vinto 3 test, concedendone solo uno agli avversari.

Bill ha quindi partecipato al trionfale tour del Regno Unito del 1978, parte integrante del team che ha conquistato il Grande Slam. Il pilone di Hawke's Bay ha giocato due delle quattro prove, rispettivamente contro Irlanda (10 a 6) e Galles (13 a 12), nonostante fosse afflitto da un dolore al tendine rotuleo.

Il 14 marzo 1979, Bush ha guidato la Haka prima della sfida che i Cantabrians, una sorta di nazionale neozelandese non ufficiale che stava girando il Vecchio Continente, hanno portato alla selezione veneta dei Dogi. La sfida, diventata leggenda, si è disputata in notturna a Montebelluna. I veneti erano capitanati da Elio De Anna e i neozelandesi, che schieravano un Sid Going ormai a fine carriera, da Alex Wyllie. Per la cronaca, la squadra di Billy, che per giocare si era fatta prestare le maglie dal Villorba Rugby, appena promosso in serie B, ha vinto 23 a 6, con i sei punti italiani realizzati tutti da Stefano Bettarello, con un piazzato e un drop.

L’ultima apparizione internazionale di Billy Bush è arrivata il 29 luglio 1979, quando si è trovato di fronte una determinata squadra australiana a Sydney, che comprendeva campioni del calibro di Chris Handy, Greg Cornelson, Tony Shaw e Mark Loane. L’Australia ha vinto 12 a 6 e questo trionfo è stato visto come il culmine di cinque anni di ricostruzione da parte dei Wallabies, una mirabile rimonta che casualmente era iniziata alla prima partita disputata da Bush, nel 1974.

L'anno seguente Bush è approdato in veneto, tra le fila del Villorba, allora targato Metalcrom. Con i gialloblù, il pilone ha trascorso due stagioni.

Terminata la carriera con gli All Blacks, Bush ha continuato a essere un pilastro dei New Zealand Maori e il suo canto del cigno definitivo è stato con loro, durante il tour del 1982 in Galles.

La migliore delle numerose partite di Bush per i maori è stata quella in cui, da capitano, ha condotto la squadra a pareggiare con gli Springboks a Napier. Purtroppo, per una decisione sbagliata di assegnare ai padroni di casa un calcio a tempo scaduto, i Maori non possono vantarsi di essere l’unica squadra neozelandese, oltre agli All Blacks, ad avere ottenuto una vittoria contro i verdi in Sudafrica. Bush non ha protestato circa il calcio dubbio. Egli ha semplicemente detto che il pareggio era stato un risultato equo, ponendo l’accento sul fatto che nell'ultima mischia, per evitare che gli Springboks guadagnassero un’azione da meta, lui ha deliberatamente fatto crollare il pack.

Negli anni '80 e '90 Bush ha ripreso i suoi legami con il rugby maori come allenatore e selezionatore della nazionale. Nei primi del 2000, egli è stato Presidente della Canterbury Union.