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Ci risiamo. L’Italia tiene botta, regge l’urto, fa soffrire gli inglesi più del previsto ma nei momenti topici si riscopre una volta in più l’Italietta distratta che in un battito di ciglia può mandare al vento quanto di buono fatto prima e dopo, con errori/orrori da mani sui capelli.

Riguardatevi le mete subite dagli Azzurri, almeno le prime due. Quella iniziale, dopo quattro minuti di gioco, è figlia di una salita difensiva inguardabile: tre o quattro uomini stretti vicino al raggruppamento, dove il potenziale pericolo era minimo, poi talmente sfilacciata, poco sincronizzata e senza bersagli chiari nel mirino che è bastata una stretta di Mako Vunipola – un pilone, tecnicamente bravissimo ma non proprio un Maradona del rugby – per consentire a Farrell di bucare la nostra linea. La seconda, segnata ancora dal bravissimo Ben Youngs che meglio non poteva festeggiare i 100 caps, è la classica meta da polli: la guardia abbocca alla finta spalancando il canale interno al mediano, in quale ringrazia e saluta da sotto i pali. Poi ci sarebbe da dire anche sulla quarta, quella di Curry, in cui la difesa del lato chiuso è stata totalmente tralasciata da chi avrebbe dovuto presidiarla.

Per il resto, l’Italia per me ha giocato con dignità, coraggio e in alcuni momenti anche una certa baldanza, come nel tentativo di sfondamento in carrettino che ci avrebbe addirittura portato in vantaggio. Rimarrà agli annali come un’altra incompiuta, questa partita giocata in un Olimpico vuoto, perché al di là degli errori già citati si è mollato nel finale concedendo due mete evitabili. Non si può dire però che gli Azzurri si siano mossi male o non abbiano migliorato alcuni aspetti lacunosi emersi con l’Irlanda. I voti di conseguenza tendono a premiare quest’attitudine battagliera ritrovata, nonostante gli avversari ci restino marcatamente superiori.

 

Le pagelle degli Azzurri.

 

Minozzi. Decisamente sfortunato ad uscire per un brutto colpo sul naso scontrandosi con la testa di May. Parte subito peperino, sgusciando via ai difensori inglesi in più occasioni. Incolpevole sulla prima meta, si fa scavalcare da un paio di calci. Voto 6 +

Bellini. Alterna buoni momenti di elettricità con cui da respiro alle nostre offensive a situazioni in cui si complica la vita cercando strade impossibili ed off load rischiosi. In difesa copre bene la sua zona di competenza. Voto  6

Morisi. Prestazione nettamente superiore a quella offerta con l’Irlanda. Solido nei placcaggi, in cui si spende molto, dalle sue parti la cavalleria della Rosa non trova spiragli. In crescita evidente. Voto 6 +

Canna. Ci regala quel passaggio a incrociare con Polledri, dopo aver recuperato abilmente un pallone vagante, che la dice lunga sulle sue qualità decisionali oltre che tecniche. Anche lui migliorato in fase difensiva rispetto al match di Dublino. Voto 6.5

Padovani. Toccato duro alla testa da Hill, che se la cava con il giallo, lascia il terreno di gioco dopo poco più di venti minuti. Difficile da giudicare, piuttosto gli auguriamo volentieri un pronto rientro. SV

Mori. La fisicità e la voglia di metterci la faccia emergono ancora ma stavolta è la foga di rendersi utile a prevalere, portandolo a sbagliare più volte tempi e scelte di gioco. Entrando in ruck, dove non serviva, lascia libero il canale chiuso – che doveva essere la sua unica preoccupazione - per la meta di Curry. Voto 5

Garbisi. Parte subendo la pressione, rischiando la meta su calcio di liberazione stoppato, e nel momento di rottura della partita non trova una touche importante su calcio di punizione. Errori a parte, la sua prova è stata ordinata in regia e attenta in copertura. Voto 6

Violi. Tra calci stoppati e il fiato sul collo nelle rimesse laterali non riesce a smarcarsi dalla pressione avversaria. Sale in anticipo sulla prima meta, facendosi bucare all’interno. In attacco ha dato più ritmo rispetto alla settimana scorsa ma faticando ad avanzare anche il suo compito si complica. Voto 5

Polledri. Segna da gran giocatore, intuendo al volo lo spazio creato dal movimento a rientrare di Canna e scatenando il suo atletismo dirompente per battere quattro avversari di forza e velocità. Basterebbe questo ma c’è stato tanto altro nel match di Jake che ci rendono orgogliosi della sua scelta di rappresentare l’Italia. Voto 7 +

Steyn. Riscatta la scialba prova offerta in Irlanda con un match di grande intensità, nel placcaggio, sui punti d’incontro, per aprire un varco nella rocciosa difesa albionica. Regala il calcio dello 0-10 ma nel complesso porta a termine 80 minuti di concretezza e solidità. Voto 6,5

Negri. Meno appariscente dei suoi compagni di reparto interpreta altrettanto bene la sua parte, pur cedendo il passo in qualche occasione al peso specifico della controparte. Voto 6

Cannone. Dimostra ancora una volta di avere il piglio giusto per l’alto livello, pur rimanendo da sgrezzare in diverse situazioni. Distribuisce placcaggi rabbiosi, palla in mano batte come un fabbro e si fa rispettare in rimessa laterale. Sulla prima meta non si capisce con Negri restando su Vunipola. Voto 6,5

Lazzaroni. Altrettanto positivo del suo compagno di reparto, con cui ha formato una seconda linea giovane, rampante e tutta made in Italy. Lazzaroni può diventare un leader in prospettiva, per impatto fisico e mole di lavoro con cui sabato ha dato l’esempio. Lo vogliamo sempre così. Voto 6,5

Zilocchi. Cede malamente su mischia ordinata in attacco sul finale del primo tempo ma si mette in luce per la determinazione nel placcaggio e la lucidità in ruck, dove recupera un pallone pochi minuti prima di uscire. 6 +

Bigi. Altra prestazione incolore del capitano, nonostante l’impegno e la conduzione della squadra, che rimane con la testa in campo senza demoralizzarsi dopo la meta e il calcio subiti in avvio. Giornata complicata nei lanci in touche e logorante in spinta. In attesa di nuova fiducia. Voto 5

Fischetti. Ha sicuramente giocato meglio rispetto a Dublino ma un errore difensivo – la guardia che si fa uccellare dal mediano - come quello che ha permesso al man of the match Youngs di festeggiare il 100esimo cap con due mete non è perdonabile, a nessun livello, tanto meno al Sei Nazioni. Per tutto il resto avanti a testa durissima: lo spirito è quello giusto. Voto 4,5

 

 

Palazzani. Bravo perché non era facile entrare per Minozzi in quel momento senza scombussolare gli equilibri della linea arretrata. Presidia la fascia con competenza e buon tempismo, esibendosi anche in una bella serpentina. Voto 6 +

Ferrari. Provoca con un entrata laterale il fallo che apre la via alla meta in carrettino firmata da George, poi protesta dopo una mischia e l’arbitro trasforma il fallo di seconda in calcio diretto. Si riscatta lavorando bene in ruck, dove recupera un pallone prezioso. Voto 5,5

Lucchesi. Non riesce a risvegliare una mischia in calo, adeguandosi all’andazzo generale. Voto 5,5

Ceccarelli. Soffre in mischia ordinata, risponde presente al placcaggio ma regala anche un fallo perché non rotola via in tempo. Voto 5,5

Sisi. Si presenta con un placcaggio da vero troll e tanto basta per assegnargli la sufficienza senza ulteriori discussioni. Voto 6

Mbandà e Meyer SV

 

 

 

Classifica 6 Nazioni 2020:

1) 18 Inghilterra

2) 18 Francia

3) 14 Irlanda

4) 14 Scozia

5) 8 Galles

6) 0 Italia

 

L’ultimo turno del 6 Nazioni 2020:

Galles v Scozia 10-14

Italia v Inghilterra 5-34

Francia v Irlanda 35-27

 

 

Foto England Rugby

 

 

 

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