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L’ASR Milano, storico club di Serie A, e Benetton Rugby diventano ufficialmente partners sportivi. Ieri la firma dell’accordo da parte del presidente della Benetton Amerino Zatta e dal presidente di ASR Milano Stefano Baia Curioni, accordo esclusivo per la regione Lombardia che prevede un triennio di intensa collaborazione tecnica e sportiva tra le due società ed offrirà benefici per tutte le squadre del territorio.

L’intesa si concentrerà sull'alleanza tra l'Accademia della Marca e il percorso di Alta Formazione della società milanese con la condivisione di metodologie e tecnici, la possibilità di stages formativi a Treviso, la collaborazione nella costruzione delle infrastrutture di valutazione e sostegno dei piani di crescita dei giocatori; nello stesso tempo il progetto prevede interventi e clinics a Milano, che saranno anche aperti alle altre società della regione. Due i giocatori passati dall’ASR che hanno militano con Benetton e in Nazionale maggiore:  Luca Morisi, trequarti centro azzurro oggi ai London Irish, ha dichiarato: “L'ASR è stata la mia prima casa, come lo è stata per mio padre e per mio zio; il Benetton è il luogo della mia conferma nell'alto livello. Sono felice di questa alleanza che sono certo sarà fruttuosa".

Simone Ferrari, pilone destro della Nazionale italiana, oggi al Benetton: "Dopo gli anni in Amatori Union Milano, l'ASR per me è stata davvero una famiglia, così come oggi lo è il Benetton. La casa si allarga, viva il rugby”.

 

Luca Morisi e Simone Ferrari sono stati entrambi selezionati nella miglior formazione europea dopo la partita con la Francia. 

 

Al termine della conferenza stampa sulla partnership ci siamo fermati a parlare con uno dei migliori piloni destri del panorama europeo, Simone Ferrari, titolare in azzurro nelle ultime uscite con Francia e Irlanda.

 

Dopo un periodo difficile di stop a causa di infortuni sei tornato a pieno regime sia con Benetton che con l’Italia. Come stai e come valuti le tue ultime performance?

“Sono tornato a febbraio dello scorso anno dopo 13 mesi fuori, ho patito un infortunio molto lungo al ginocchio ma ora sono tornato con tanta voglia di giocare e migliorare il mio gioco. Sto vivendo una seconda giovinezza”.

 

Sembra tu abbia perso qualche chilo rispetto a un anno fa, confermi?

“Si, chiaramente dopo un infortunio al ginocchio come quello che ho subito, avere meno chili da portarsi dietro può solo che far bene all’articolazione. Sto cercando di mantenere questa nuova forma fisica, lo richiede il rugby moderno”.

 

Chi è il secondo te il cliente più scomodo in mischia, inteso come pilone sinistro, che hai incontrato o incontrerai in questo 6 Nazioni?

“Andrew Porter, lui ha un passato da pilone destro ed è stato adattato a sinistra, sta migliorando tanto tecnicamente mentre fisicamente è uno dei migliori piloni in circolazione. Rispetto molto anche Ellis Genge dell’Inghilterra e Pierre Schoeman della Scozia, entrambi molto forti. Ma il cliente più scomodo ad ora per me è Porter dell’Irlanda”.

 

Gli ultimi risultati, ma soprattuto le performance dell’Italrugby, stanno entusiasmando dopo anni e anni di sconfitte. Secondo te cosa è realmente cambiato rispetto alla Nazionale di un paio di anni fa?

“Penso ci sia un pò più di consapevolezza dei nostri mezzi, più volontà e confidenza nell’attaccare anche dai nostri 22 metri. Abbiamo visto che abbiamo le capacità e a volte crederci fa tanto. Ora abbiamo il coraggio di sfidare tutti a viso aperto”.

 

L’Italia è abituata a partire da sfavorita, tra due settimane con il Galles i favoriti saremo noi, un pò perché giocheremo all’Olimpico e un pò per la crisi che stanno attraversando i Dragoni.

“Sara difficile gestire questa situazione nuova per noi, dovremo essere focalizzati sul fare bene il nostro lavoro e non farci condizionare o distrarre da queste considerazioni. Noi penseremo a dare il massimo, il risultato sarà solo una conseguenza”.