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Foto Benchwarmers
Foto Benchwarmers

Gli Sharks hanno strappato le semifinali di United Rugby Championship in un modo poco consono nel rugby. Storicamente, soltanto tre volte nella storia il rugby ha visto un epilogo “ai rigori" (più correttamente penalties) e stavolta qualcuno ne ha approfittato per innervosire l'avversario in un momento non proprio semplice.

Perché è facile dire “è un rigore a porta vuota”, ma in una situazione simile in cui si calcia da angolazioni diverse, in cui c'è pressione e nervosismo, basta poco e il pallone finisce a lato.

 

Munster sotto di un piazzato, Hendrikse a terra con i crampi

Durante la lotteria dei rigori, Rory Scannell calcia a lato il suo piazzato da posizione angolata, portando Munster in svantaggio di un tiro. Problema da niente. Jaden Hendrikse calcia il quarto rigore degli Sharks e segna. Subito dopo il mediano si accascia a terra per “problemi di crampi”.

Lo staff medico entra in campo per soccorrere il giocatore, proprio sullo stesso punto da cui deve calciare il mediano Munster Jack Crowley. Mike Adamson, arbitro del match, dice a Crowley di non preoccuparsi e avrà tutto il tempo per calciare. Va da se che le “operazioni di soccorso” si dilungano e questo innervosisce gli irlandesi, che sono in svantaggio. Come se non bastasse Hendrikse fa un occhiolino malizioso e per niente simpatico in direzione del giocatore irlandese.

 

Discussione con lo staff medico

Crowley va dalla piazzola alla fine e segna, senza tanti problemi, ma non se la tiene. Si dirige verso Hendrikse e lo staff medico.

“Lo hai fatto di proposito!” 

E poi una serie di imprecazioni contro il giocatore e probabilmente i tifosi.

 

Il fantasma del Bloodgate che si ripresenta

Siamo molto distanti da quell'episodio della capsula di sangue finto, messa in bocca a Tom Williams. Era il 12 aprile 2009, quarto di finale di Heineken Cup tra Leinster ed Harlequins, e per consentire il rientro in campo del mediano Nick Evans lo staff di Harlequins inventò questa messa in scena per far rientrare in panchina il centro Williams.

All'epoca la sentenza fu pesante: tre anni di squalifica per il direttore sportivo Dean Richards, due anni di squalifica per il fisioterapista Steph Brennan e 260 mila sterline di multa agli Harlequins.

Questo gesto di Hendrikse è stata piuttosto una “goliardata” atta ad aumentare la tensione e a generare nervosismo. Poco sportivo, ma forse entro i limiti.