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L'omicidio-suicidio è stato l'ennesimo atto di violenza commesso dall'ex stella di rugby league Rowan Baxter. Due giorni fa il giocatore neozelandese versò benzina sulla Kia Sportage della moglie Hannah Clarke, 31 anni, e diedei fuoco con un fiammifero con Aaliyah (6 anni), Laianah (4) e Trey (3) intrappolati all'interno.

Tanti gli scheletri nell'armadio per il 42enne, giocatore dei New Zealand Warriors, ma ormai da tempo fuori dal giro rugbystico a causa della sua indole. La sua una storia fatta di risse sul campo da gioco che lo hanno costretto al ritiro, perchè in tanti lo accusavano di avere "problemi nel controllare la rabbia". Probabilmente questo avrebbe spinto la moglie a chiedere il divorzio, dal momento che Rowan era stato denunciato più volte per atti di violenza domestica. Su di lui pendeva un'ordinanza restrittiva. 

Baxter fu coinvolto in due risse sul campo nel periodo 2002-2003, quando giocava con i Te Puke. Durante un match entrò in campo (era in panchina) e prese a pugni un giocatore avversario. Nel 2004 venne tenuto fuori dalle selezioni del Bay of Plenty Streamers a causa del suo comportamento violento. In un'intervistà rivelò: "E così che sono e non me ne pento". 

Nel frattempo in Australia un'agente di polizia, Mark Thompson, è stato sospeso dopo aver fatto delle affermazioni di "vittimismo della vittima", sostenendo che il padre fosse stato "spinto dalla moglie ad un gesto scellerato".

 

Foto Sunshine Coast Daily