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Torna a parlare Edoardo Padovani dopo la sua nota personale al ritorno alle Zebre. A un mese dall’inizio del Sei Nazioni l’estremo 24enne (1,89 m x 90 kg) commenta più nei dettagli la sua breve e poco fortunata avventura a Tolone.

Ad agosto il giocatore scatenò un putiferio trasferendosi in Francia, con la maglia del Tolone solo 4 presenze in 4 mesi e durante i test match di novembre si è visto scavalcare in graduatoria prima da Jayden Hayward e poi dal giovanissimo Matteo Minozzi. Per Edoardo inizia un nuovo capitolo della sua vita e la voglia di rifarsi è tanta.

“E' stato un periodo davvero duro - racconta il veneziano al Corriere dello Sport - però mi ha fatto tirar fuori le unghie e i denti. Ne ho parlato anche con coach Galthié, gli sarebbe piaciuto che restassi. Ho scelto di andarmene quando ha messo Chris Ashton (ala inglese) come estremo. Ma sono contento é una scelta che rifarei: ho imparato tanto”.

“Ti ritrovi accanto a geme come Ma’a Nonu e quasi non ti sembra vero. Il livello in allenamento ed in partita è veramente alto. É servito a conoscermi meglio, ho spostato più in la i miei limiti. In estate ho lavorato tanto sul piano fisico: ora mi sento un po’ più veloce, più tonico nelle gambe. E ho curato e migliorato la presa al volo. A un giovane che volesse fare un’esperienza del genere direi: se ti danno un opportunità del genere l’età non conta: vai, non aver paura di sbagliare e dai sempre tutto ad ogni allenamento”

Ora alle Zebre, molti compagni ritrovati ma altrettanti nuovi, e soprattutto uno staff tecnico rivoluzionato…

Oggi i miei compagni sono felici, si vede. C’é la voglia di giocare, di stare insieme, un bel clima nello spogliatoio. Lo stile Bradley ha il suo peso Il gioco che ci chiede è rischioso ma anche divertente.”

Ma a novembre non sei stato schierato in nessun test match… Vuoi tornare titolare nel XV di O’Shea?

“Lui mi ha detto solo due parole: "Sono contento". Adesso sta a me meritare la sua fiducia. Per il 2018 desidero un grande Sei Nazioni per la Nazionale. Certo, per sorprendere l’Inghilterra all’esordio, dovremo fare la partita della vita, al momento loro sono all'altezza degli All Blacks. Anche se per il torneo dico Scozia: gli inglesi dovranno andare a Murrayfield. Voglio giocare il più possibile”

Intervista di Francesco Volpe

Foto Daniel Cau