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Muore all’età di 45 anni Joost Van der Westhuizen. Passa la palla (così ci piace salutare un rugbista che scompare) una delle leggende del rugby mondiale. Dal 2011 l’ex mediano di mischia del Sudafrica lottava contro una malattia terribile, la SLA, un male che lo ha spento dopo una lunga battaglia.
Ora proviamo a raccontarvi chi era Joost Van der Westhuizen, i meno esperti del mondo ovale devono sapere che ha cambiato il rugby, così come all’epoca fece anche Jonah Lomu. Joost Van der Westhuizen è stato il primo prototipo di mediano di mischia fisico, una terza linea aggiunta! Prima di lui (ha esordito nel ’93) tutti i mediani di mischia erano “standard”: piccolini, agili e veloci, lui era anche grosso (1,85 m x 89 kg) e placcava… E quanto placcava! Van der Westhuizen aveva anche delle abilità nel gioco di attacco fuori dal comune, nelle 89 partite con gli Springboks fece la bellezza di 38 mete (che in totale diventano 56 mete se comprendiamo i 22 match non ufficiali). 

Il Joost Van der Westhuizen giocatore: 

Nato e cresciuto a Pretoria, la casa degli attuali Blue Bulls, nel 1992 viene nominato Young Player of the Year in Sud Africa. Il 6 novembre 1993 fa il suo esordio in maglia Springboks contro l’Argentina a Buenos Aires all’età di 22 anni.
Colleziona con il Sud Africa 89 caps, gioca 3 Rugby World Cup (1995,1999, 2003), una la vince, quella della finalissima contro gli All Blacks all’Ellis Park di Cape Town nel ’95.
L'8 novembre del 2003, contro la Nuova Zelanda a Melbourne, gioca la sua ultima partita con la maglia verde numero 9. 
Nel 2011 all’età di 40 anni gli viene diagnosticata una terribile malattia, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Lo stesso anno istituisce la J9 Foundation, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla SLA e raccogliere fondi per la ricerca su tale malattia. 
Il 6 febbraio 2017 Joost Van der Westhuizen ci lascia dopo una lunga e coraggiosa lotta.
Ciao Joost