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La notizia è di pochi minuti fa. George Wilson "Doddie" Weir, che due settimane fa era apparso sul campo di Murrayfield prima del match tra Scozia e All Blacks,  ha passato la palla all'età di 52 anni. Leggenda scozzese, figura emblematica del Cardo, nonché l'unico giocatore che in patria è riuscito a segnare due mete alla Nuova Zelanda.

61 caps tra anni '90 e 2000, 19 punti messi a segno a livello internazionale, Weir era uno specialista della rimessa laterale, una seconda linea di altissimo spessore, descritto come una "giraffa impazzita". In carriera ha vestito le maglie di Newcastle Falcons e Border Reivers. Ha preso parte a tre Rugby World Cup in carriera (1991, 1995 e 1999) ed è stato convocato per il Lions Tour del 1997, disputato in Sudafrica.

Ritiratosi nel 2005, nel 2017 la triste diagnosi, quando scopre di essere malato di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), stessa malattia diagnosticata molti anni prima a Joost van der Westhuizen, deceduto proprio nel 2017. Da allora la battaglia contro la malattia, con la nascita della fondazione "My Name's Doddie", che in pochi anni riesce a raccogliere 8 milioni di sterline da destinare alla ricerca contro la malattia del motoneurone. 

 

Ecco le dichiarazioni di Jamie Ritchie dopo il match con gli All Blacks di due settimane fa: 

"È più importante del rugby, ma l'abbiamo fatto per Doddie, un uomo così speciale , siamo contenti di aver potuto offrire una prestazione decente per lui, ma ci dispiace non essere riusciti a ottenere il risultato."
“Non credo che nulla definisca coraggioso più di Doddie, eravamo così orgogliosi di poter indossare il suo tartan sulla schiena. Non riesco a esprimerlo a parole."

 

 

 

Foto Welsh Rugby Union