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Eddie Jones - foto Alfio Guarise
Eddie Jones - foto Alfio Guarise

«La colpa dei cattivi risultati dell'Inghilterra non è dei giocatori, ma della Federazione inglese che negli ultimi 5 anni non ha prodotto giocatori di qualità».

Eddie Jones come sempre non le manda a dire. Questa è l'autodifesa del suo operato come ex citì e di quello di Steve Bortwick per spiegare il declino della Nazionale della Rosa, al suo più basso livello nel ranking alla vigilia di una Coppa del mondo dove rischia l'eliminazione nella fase a gironi. Con lui alla guida solo 5 test vinti su 12 disputati nel 2022. Dal suo esonero e con citì Borthwick 3 vittorie su 9.

Le parole sono state pronunciate da Jones al programma Bbc Radio 4's Today e riportate dal sito della Bbc. Chiamano in causa senza citarlo anche l'ex ct della Nazionale italiana Conor O'Shea. Ha lascito l'Italia, dopo il Mondiale 2019, per diventare responsabile per la Federazione inglese proprio di un settore chiave dela rapporto fra nazionale e movimento, quindi dello sviluppo dei giocatori di alto livello della Rfu e questi sono i risultati Negativi. Come lo erano stati sulla panchina dell'Italia. Noi abbiamo già dato con lui, ora tocca all'Inghilterra...

«Ognuno guarda al coach e biasima il coach - ha detto Jones - Ma l'onore di produrre giocatori di qualità è della Rfu e questo non è avvenuto». Prima dei risultati della squadra in campo, secondo Jones, «voi dovete guardare perché non sono stati portati abbastanza giocatori di talento in nazionale, poi perché il sistema di sviluppo del talento non l'ha fatto. Il sistema non va bene. Cosa serve per cambiarlo? Dov'è il gap? Queste sono responsabilità della federazione».

 

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