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Nella residenza di Casa Santa Marta, in Vaticano, la Gazzetta dello Sport ha intervistato nei giorni scorsi Papa Francesco. A colloquio dal pontefice “la rosa” ha ascoltato i ricordi da sportivo ragazzino, le passioni per basket e rugby di Papa Bergoglio, il primo argentino a ricoprire la carica più importante della chiesa cattolica.

 

“Ho giocato anche a basket e mi sta molto simpatico, ad esempio, il rugby: pure essendo uno sport da duri, non è mai violento. La lealtà e il rispetto che ci sono in questo sport spesso vengono presi come modello di comportamento. Quelli che vengono considerati sport minori, certe volte, potrebbero fare delle “lezioni di ripetizione” al signor-calcio” commenta Papa Francesco dalle pagine della Gazzetta.

L’Italia ovale è lusingata dalle parole del Papa. “Il rugby non è una guerra tra nemici, solo un’occasione di competizione tra avversari nel gioco. Penso al terzo tempo quanto tra avversari ci si stringe la mano…”.

 

L’ex capitano azzurro Sergio Parisse, di origini argentine come Bergoglio, aveva incontrato il Papa in Vaticano nel 2016 assieme al resto della Nazionale dell’epoca: “Ho avuto il privilegio di incontrare il Pontefice nel 2013 - ricorda Parisse - e le sue osservazioni non mi sorprendono. Hanno un valore enorme e mi auguro diventino un messaggio per le famiglie, per far avvicinare i giovani al nostro sport".

 

Il sudafricano Franco Smith, attuale c.t. dell’Italrugby: “Sono protestante ma il rispetto per la figura del Papa è enorme. Il rugby è sinonimo di grandi metafore ed è per tutti i popoli del mondo. Francesco lo sa”.