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Il risultato finale di sabato ci ha lasciati profondamente delusi. Certo un 33-20 è sicuramente meglio di un 33-3. Gli Azzurri hanno mostrato carattere alla fine di questa sfida, eppure sembra che nel gioco dell'Italia non ci siano stati profondi cambiamenti e non è ancora visibile un impatto significativo del lavoro delle franchigie.

Si è parlato di mancanza di possesso, sarebbe più corretto parlare di mancanza di territorio: perchè stando ai numeri, l'Italia ha tenuto un possesso del 43% nel primo tempo, e del 64% nel secondo tempo. A questo non corrisponde una buona occupazione territoriale (appena il 30% nel solo primo tempo, salita a 60 nella ripresa).

La Scozia ci ha superato nel gioco individuale, questo è fuori discussione: 16 breaks e 8 turnover concessi, contro gli 8 break e i 13 turnover concessi dalla squadra Azzurra. Touche perfetta per i nostri (13/13), lo stesso vale per il Cardo (12/13); qualche lacuna in più in mischia chiusa (3/6) dove l'Italia ha perso qualcosina. Buon lavoro in fase difensiva da parte di entrambe le squadre: l'Italia ha messo a segno 129 placcaggi su 153 (84%), la Scozia 144 su 167.

Disciplina impeccabile per l'Italia: solo quattro falli concessi, contro gli 11 falli commessi dagli Highlanders.

Sul guadagno territoriale le due squadre sono letteralmente appaiate: 457 metri guadagnati per la Scozia, 427 per l'Italia; i padroni di casa hanno portato 132 palloni, i nostri 146.

Passano alle statistiche individuali, partita perfetta per Stuart Hogg (126 metri guadagnati, 13 palloni portati, 4 break, 4 difensori battuti, 2 offload) e Blair Kinghorn (89 metri, 15 palloni portati, 4 break, 6 difensori battuti, 12 placcaggi). Ottimo lavoro anche per il terza linea Ryan Wilson (58 metri, 17 palloni portati e 9 placcaggi). In fase difensiva si impongono Josh Strauss (15 placcaggi), Jamie Ritchie (16 placcaggi) e Grant Gilchrist (19 placcaggi).

Numeri di qualità, ma anche l'Italia ha dalla sua il buon gioco dei singoli. Jayden Hayward (59 metri guadagnati, 18 palloni portati, 1 break, 3 difensori battuti, 3 offload, 7 placcaggi) e Michele Campagnaro (82 metri guadagnati, 12 palloni portati, 3 difensori battuti, 3 breaks) sono i migliori della linea dei tre quarti.

Tra gli avanti ottimo Federico Ruzza (34 metri, 10 palloni portati, 3 offload) che ha saputo dare la scossa all'incontro. "Benino" anche Braam Steyn (30 metri, 8 palloni, 7 placcaggi) e Sergio Parisse (27 metri, 17 palloni, 8 placcaggi). In fase difensiva buon lavoro da parte di Sebastian Negri (18 placcaggi), David Sisi (15 placcaggi) e Leonardo Ghiraldini (17 placcaggi).

Ora la solita domanda. Se i numeri "non sono malvagi" perchè abbiamo incassato cinque mete? Solita questione. Loro hanno saputo concretizzare di più in fase offensiva, l'Italia ha reagito troppo tardi, sfruttando in parte anche la superiorità numerica. A conti fatti le due squadre hanno mostrato stessa consistenza in campo, ad essere diverso è il modo di interpretare il rugby. In più entra in gioco la variabilità dei numeri: parte delle statistiche dell'Italia sono state gonfiate dagli ultimi 10 minuti di gioco, in cui l'Italia si è ben espressa in fase offensiva.

 

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Foto Pino Fama

 

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