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Durante la Conferenza di sabato tenutasi alla sede del Comitato Olimpico è stato presentato alla presenza degli Organi Territoriali della FIR il progetto “Promozione & Sviluppo”.

Il Presidente Marzio Innocenti, affiancato dai Responsabili Area Tecnica Daniele Pacini e dell’Alto Livello Franco Smith, ha ribadito il ruolo cruciale dei territori nella nuova architettura istituzionale della Federazione.

Dopo lo stop ai campionati imposto dal diffondersi della pandemia da Covid-19 nel marzo del 2020 il primo passo era stato fatto a inizio Luglio con la nomina di tre nuove figure a supporto del rugby di base. Francesco Urbani, Francesco Grosso e Gianluca Galzerano le tre persone chiamate a rafforzare staff e competenze dedicate in modo specifico all’organizzazione, allo sviluppo ed alla promozione del Gioco nel nostro Paese, agevolare le relazioni FIR-Club, recepire le necessità del movimento, sviluppare la pratica del rugby in Italia e garantire un corretto flusso informativo.

I relatori hanno fatto il punto sui primi 100 giorni di nuova Governance e hanno risposto su svariate questioni legate a strumenti, strutture e progettualità, sia dal lato tecnico, sia dal lato organizzativo ed operativo.

 

“Mi considero il Presidente del Comitato della Regione Italia, che con voi Presidenti regionali veste la stessa maglia della stessa squadra: nella nuova architettura della FIR il Consiglio dei Presidenti ha un reale ruolo sia propositivo che consultivo, che condivide pienamente con il Consiglio Federale la responsabilità di indirizzare e governare il rugby italiano” ha esordito Marzio Innocenti.

“L’obiettivo è fare dei nostri Club, di ogni Club, un vero e proprio Centro di Formazione capace di costruire persone e atleti pronti per l’Alto Livello: il fondamentale obiettivo di sopravvivenza del nostro sport in questo momento storico è che le nostre Nazionali diventino competitive e vincenti, e questo è solo apparentemente un obiettivo distante dalla base. Noi Rugby italiano siamo un unico sistema, e un sistema funziona solo se tutte le sue parti lavorano in sincrono. Come diceva un allenatore di calcio qualche anno fa, dobbiamo riportare la chiesa al centro del villaggio, e quella chiesa è ogni singolo club, rappresentata dal proprio Comitato Regionale”.

 

“L’Alto Livello dipende da voi, dai territori, dal lavoro quotidiano dei Club con i propri bambini e i propri ragazzi. Non c’è possibilità di far crescere il rugby italiano senza che tutte le componenti lavorino assieme, e questo deve essere d’ora in avanti la cifra comune a tutto il nostro rugby se vogliamo che l’Italia diventi protagonista e non comprimario nel contesto competitivo internazionale”, ha dichiarato l’ex c.t.  dell’Italia ed attuale Responsabile dell’Alto Livello Franco Smith.

 

 

 

Foto Alfio Guarise

 

 

 

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