Federico Maesano: dopo l'incidente un nuovo futuro per il flanker della Capitolina
Un grave incidente non ha spezzato il suo sorriso, Federico Maesano vuole tornare alla carica dopo gli anni alla Capitolina

Federico Maesano, cresciuto nell’Unione Rugby Capitolina fin da bambino, ha trovato nella squadra e nei Crazy Crabs di beach rugby una seconda famiglia, fatta di valori, amicizia e appartenenza.
Un incidente non lo ha fermato
Il 17 marzo 2024, mentre andava in scooter a una partita, ha avuto un grave incidente a Roma che gli ha causato una lesione midollare completa. Dopo due settimane di coma e un lungo ricovero tra rianimazione e riabilitazione, ha affrontato complicazioni mediche e interventi chirurgici.
Durante tutto il percorso, non è mai stato solo: i compagni di squadra e amici lo hanno sostenuto in ogni momento, registrando cori, facendogli sorprese e superando insieme a lui anche le barriere architettoniche, aiutandolo a fare il primo bagno al mare dopo l'incidente. Federico continua a sentirsi parte della Capitolina e dei Crazy Crabs, e cerca di restituire, anche “invisibilmente”, ciò che la vita gli ha insegnato: affrontare i traumi come opportunità di crescita, vivere con empatia, eliminare i pregiudizi e valorizzare il tempo di qualità.
“Al momento, per le mie difficoltà cliniche, non posso essere presente come prima, sia con i Crazy che con Capitolina ma cerco quotidianamente di trasmettere in maniera invisibile ciò che ho imparato e sto imparando quotidianamente. Credo che quello che ti forma di più nella vita siano i grandi traumi, perché é da lì che inizi a costruire realmente la tua personalità. Quando ti confronti con esperienze forti, impattanti e negative capisci che tutte le altre cose diventano superabili e inizi a dare un senso e un valore alla vita in modo diverso.”
Il futuro verso le Paralimpaidi e lo sport management
Vuole tornare allo sport puntando ai Giochi Paralimpici e ricostruirsi professionalmente nel mondo dello sport management, in particolare con atleti paralimpici. Ringrazia la vita per l’esperienza che lo ha trasformato, per le persone incontrate durante la riabilitazione e per il sostegno ricevuto. Ha imparato che, nonostante il dolore e le difficoltà quotidiane, il tempo è prezioso e non va sprecato: sopravvivere gli ha insegnato davvero a vivere.