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E’ di settimana scorsa la notizia della rinuncia al prossimo campionato di Serie A da parte del Rugby Lumezzane, il club bresciano dopo aver conquistato la salvezza sul campo ha annunciato la rinuncia a prendere parte alla serie cadetta per ricominciare dalla Serie C. Al 50° anniversario dalla fondazione la società ha deciso di affrontare il problema “convivenza” con i cugini del calcio nello stadio della città, il Rossaghe, noto campo sintetico nato per il calcio e adibito al rugby con una deroga della Federazione, deroga temporanea che sarebbe scaduta a breve. Nella città di Lumezzane non esisto molti centri sportivi, chi ci è stato e ci ha giocato può raccontare di un paese a ridosso delle montagne dove si vedono più industrie che case… I campi sportivi sono pochi e uno di questi, lo stadio Saleri, è ad uso esclusivo dell’ AC Lumezzane, la squadra di calcio della città che milita in Lega Pro. 

Per capire meglio la situazione vi riportiamo una parte dell’intervista al presidente del Rugby Lumezzane Ottorino Bugatti pubblicata su Il Giorno con firma Giorgio Sbrocco:

“I problemi quando ci sono vanno affrontati e risolti insieme”. 
“A Lumezzane agiscono due società di calcio e una di rugby, per un totale di 28 formazioni iscritte ai vari campionati, 27 di queste coabitano loro malgrado all’impianto di Rossaghe e al Villaggio Gnutti, la terza, l’AC Lumezzane (Lega Pro) ha in uso esclusivo lo stadio Saleri.”

Per rendere l’idea del disagio organizzativo di questa situazione:
“Domenica scorsa la nostra Under 16 ha giocato contro il Cernusco con calcio d’inizio alle ore 19.30! Altro orario non era disponibile, i nostri avversari sono tornati a casa intorno a mezzanotte. Così non si può andare avanti.”

Quindi la drastica decisione:
“Al fallimento dell’ultimo tentativo di arrivare a un accordo fra le parti ci siamo sentiti costretti a prendere questa decisione.”
“L’obbiettivo ora è dare tempo di arrivare a un accordo senza la pressione della scadenza di tempistiche come l’inizio dei campionati.”
“Confidiamo, con l’AC Lumezzane e il Comune, di poter individuare il percorso da compiere per superare un monopolio ingiustificato e dannoso. Che lo faccia un privato è fuori dalla realtà. Che si possa e si debba varcare quel cancello in un clima di amicizia e di ritrovata collaborazione,  ritengo sia nell’ordine naturale delle cose. Perché ciò accada ci vuole tempo. Noi del rugby abbiamo fatto un passo indietro e questo tempo lo abbiamo concesso.”

Riguardo alla squadra:
“Chi vuole rimanere rimarrà, chi deciderà diversamente lo farà con la nostra benedizione. Siamo già scesi in Serie C, retrocessi sul campo, in tre anni abbiamo conquistato la Serie A. Sappiamo come si fa!”

Ottorino Bugatti conclude:
“Una volta in serie A e con il Saleri a disposizione, mi ritirerò contento. Mi aspettano 5 nipoti, una moglie e una comoda poltrona.”

 

Foto Rugby Lumezzane

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