x

x

Niente di nuovo sotto il sole. Almeno sotto quello del Pro 12. Questo, in buona sostanza, è emerso dall’incontro che il presidente Fir Alfredo Gavazzi ha avuto a Roma con il direttore del torneo celtico Martin Anayl. Nonostante le molte voci che si erano levate e rincorse alla vigilia, una volta “prese in mano le carte”, è emerso che Benetton e Zebre parteciperanno alla competizione fino al 2020, sulla base di una licenza che nessuno pare intenzionato ad annullare o a rivedere. Capitolo Sudafricane, per il momento, accantonato. È vero che Cheetahas (Bloemfontein – Free State) e Southner Kings (Port Elisabeth – East Cape) sono fuori dal Super Rugby, ma la cosa non promette di innescare, in tempi brevi, il meccanismo che porterà al loro inserimento nel torneo europeo. E della franchigia stelle e strisce di base a Washington, pronta a occupare il posto lasciato libero dalle Zebre: nessuna traccia.

Riassumendo: due italiane in Pro 12 nelle prossime tre edizioni, sempre che entrambe riescano a soddisfare (da sole o con il sostegno della Fir) i requisiti minimi di partecipazione. Laddove per insieme dei requisiti minimi si deve intendere: budget dignitoso e garantito, staff tecnico operativo, rosa all’altezza del livello tecnico medio della concorrenza, situazione contabile in ordine. E, magari, un minimo di chiarezza circa la denominazione e la proprietà della franchigia di Parma. Così, giusto per sapere se ha ragione Edoardo Padovani che si sta allenando con Tolone, convinto che il contratto che aveva firmato con le Zebre “private” sia da considerarsi nullo; o chi (Alfredo Gavazzi fra questi) sostiene che andando in Francia abbia violato precisi obblighi contrattuali. Circola anche la notizia di un’amichevole Benetton – (nuove?) Zebre programmata per agosto.