Chiudiamo il 2025: ecco il meglio e il peggio del rugby mondiale
Dall'Italia agli Springboks, passando per le Zebre, rugby seven e Bortolami in Prem. Diamo uno sguardo al meglio e al peggio del 2025
In chiusura dell'anno solare 2025, ecco un buon resoconto di quanto accaduto. Di ciò che ci è piaciuto e ciò che non ci ha impressionato. Dall'Italia che fa tanto bene quest'anno sotto la guida di Quesada, passando per la riscossa delle Zebre, un Sudafrica che continua ad impressionare a livello mondiale. A livello domestico Rovigo si aggiudica il primo triplete portandosi a casa scudetto, Coppa Italia e Super Coppa.
Poi le delusioni, con un pubblico in Italia ancora tiepido, Bortolami prima sulla cresta dell'onda prima dell'addio anticipato agli Sharks, passando per questo sorteggio della Rugby World Cup 2027 che a nostro dire è stato un tantino imbarazzante e poco ufficiale. Diamo così uno sguardo agli eventi dell'anno e cosa abbiamo inserito nel meglio e nel peggio dell'annata ovale.
👍 Il meglio del rugby nel 2025 👍
- L'Italia buona ma non troppo: ora sono sul pezzo, fanno tante belle cose, funzionano come mai prima d'ora, anche di fronte ad un Sudafrica agguerrito. In passato la sinfonia si interrompeva subito, arrivava l'errore o l'in avanti del momento e tu tifoso eri lì a bestemmiare. Questi problemi sembrano essere un brutto ricordo. Sarà l'aiuto degli equiparati, ma è tanto l'apporto dato dalle stelle come Tommaso Menoncello, Manuel Zuliani, Alessandro Izekor, Lorenzo e Niccolò Cannone. Su tutti questo Ange Capuozzo di cui non riusciamo a fare a meno.

- Gli Springboks nel “ventre della vacca”: espressione dialettale partenopea, a sottolienare che il Sudafrica “è nel posto migliore e più sicuro”. Squadra dell'Emisfero Sud, che annualmente affronta All Blacks, Australia e Argentina (tra le compagini migliori al mondo) e le franchigie costantemente impegnate in Europa (URC e Champions Cup). Cosa voleva di più Erasmus, con questo sistema i suoi Springboks conoscono segreti e meccanismi delle due fasce del rugby mondiale e questo li mette due tre gradini sopra tutti.
- All Blacks sempre grandi, ma con handicap: li diamo sempre in crisi, eppure quando ci sono gli impegni che contano sono sempre sul pezzo, il loro stile non tramonta; la verità è che gli All Blacks ora stanno giocando con due handicap inconfutabili: un Super Rugby al tramonto, ormai privo di sfide significative (quelle con i sudafricani) e la globalizzazione del rugby. Gli anni ‘90 e primi 2000 sono lontani, epoca d’oro in cui i neozelandesi erano imbattibili, adesso la palla ovale la si mastica di più in giro. E questo loro lo hanno capito bene.
- Prendere lezione dall'Argentina: unica nazionale al mondo priva di equiparati; sì, lo so, il Sudafrica è messa parimente ma teniamoli da parte loro per un momento. I Pumas sono gli unici del continente sudamericano a conservare un livello altissimo di rugby facendo forza soltanto sul proprio vivaio nazionale. Non soltanto giocatori impegnati in Top14, Premiership e URC, ma anche nuove leve provenienti dalle franchigie del Super Rugby Americas.
- La Francia emula il Sudafrica: hanno provato la bomb squad quest anno e direi che ha funzionato; la tattica di Erasmus potrebbe piacere a Galthiè anche al prossimo Sei Nazioni, magari anche alla RWC 2027. L'idea è semplice quanto immediata: per battere i migliori al mondo dei giocare come loro.
- Bortolami prima volta coach nel Premiership: Marco Bortolami porta i colori Azzurri tra le file del Permiership inglese, l'ex coach di Benetton è infatti arrivato sulla panchina di Sale Sharks quest anno.
- Zebre, stavolta è andato bene: quest anno è andata meglio, almeno cinque vittorie stagionali in campionato sono arrivate. L'estro di Massimo Brunello ha consentito alla franchigia federale di riemergere dal buio; anche la nuova stagione è partita bene, ma la strada per migliorare è ancora lunga.

- Spagna 7s, e ho detto tutto: nel rugby union c'è ancora tanta strada da fare, ma nel seven gli spagnoli sono ormai di un altro pianeta. La nazionale di Francisco Hernandez ha chiuso le Sevens World Series di quest anno al 3° posto, raggiungendo la finale della tappa di Dubai (vittoria in semifinale contro la Nuova Zelanda). Altri due podi sono arrivati a Perth e Vancouver, portando a casa un bottino storico per gli iberici.
- Le inglesi campionesse del mondo: terzo titolo mondiale per le Red Roses, a fronte di ben sette finali consecutive (dal 2002 in poi le inglesi sono sempre arrivate in finale).
- Lega Rugby: rinasce la Lega del massimo campionato italiano, tra le prime iniziative la buona organizzazione della finale di Coppa Italia, della finale di Campionato Serie A Elite e il rilancio della Super Coppa. A valorizzare la Serie A Elite l'annuncio di un nuovo naming sponsor del campionato, ottime iniziative social e il lancio del Fantarugby.
- Rugby Rovigo Delta del Triplete: i Bersaglieri guidati dal neo coach Davide Giazzon affiancato dagli assistenti Joe Van Niekerk e Stefan Basson nel 2025 si è aggiudicato lo scudetto numero 15, la Coppa Italia e la Super Coppa italiana.
- Biella Rugby Club: nel 2025 il club piemontese si aggiudica da underdog la finale del Beltrametti di Piacenza battendo Parabiago e centrando così la prima storica promozione in massima serie.
👎 Il peggio del rugby nel 2025 👎
- Bortolami, che arriva e poi se ne va: Era partito bene e poi è naufragato tutto; dopo appena tre mesi di campionato Bortolami ha lasciato l'incarico come head coach dei Sale Sharks. Non è chiaro se per mancanza di affiatamento con la squadra o divergenze con Alex Sanderson. Un vero peccato.
- Il Galles ricomincia da tre: tre allenatori cambiati in breve, dal già dimissionario Warren Gatland, il suo vice ad interim Matt Sherratt, infine l'ex della difesa scozzese Steve Tandy. Rientra anche Rees-Zammit, dall'esperienza americana, e paradossalmente sembra quello più galvanizzato nella squadra gallese (vedasi il match con gli All Blacks). Per il resto tanti problemi ancora per i Dragoni, che ad un mese dal Sei Nazioni brancolano nel buio.
- Hong Kong… Hong Kong al Mondiale… vabbé: la rappresentativa asiatica, dopo il Giappone, ci voleva. Ed è toccato a loro, la seconda nazionale asiatica secondo il Ranking World Rugby. Poco meritocratico potremmo dire, visto che Hong Kong ha incassato un pesante 14-59 contro il Giappone “A” e altri cinquanta punti imbarcati a Lisbona contro il Portogallo. E ai Mondiali avranno davanti Nuova Zelanda e Australia.
- Il sorteggio dei Mondiali, una live streaming di Twitch sarebbe più credibile: non a tutti è piaciuto, non la conduzione, la location e forse nemmeno l'estrazione stessa delle squadre (nomi in bella vista, pratica poco ortodossa). Ma a pesare di più è stata forse la trascuratezza del sorteggio stesso, mancando i rappresentanti delle federazioni, con il solo Brett Robinson a svolgere le sue funzioni di presidente World Rugby. Il resto più una live di un canale You Tube, che non si addice all'ufficialità di un evento sportivo.

- Pubblico, spalti vuoti a novembre: buona la prima a Udine, con il Friuli che fa registrare quasi il sold out. Male la sfida con il Sudafrica campione del mondo, all'Allianz Stadium di Torino con 32.103 spettatori rispetto ai 41.500 della capienza massima, infine a Genova un risultato molto deludente: appena 12 mila tifosi per la sfida con il Cile a fronte di uno stadio da 33.000 posti. Di certo, fanno ben sperare i 100 mila biglietti già venduti per il Sei Nazioni, ma perché solo il 6 Nazioni o la Nazionale attirano il grande pubblico?