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Con l’ingresso delle franchigie sudafricane nei campionati europei di PRO14 prima e United Rugby Championship poi, si è di nuovo sollevata la questione modifica del 6 Nazioni, che si tratti di “allargamento” a 7 nazionali o alla più semplice esclusione dell’Italia in favore dei 4 volte campioni del mondo del Sudafrica.

Esclusa l’Italia stavolta non per la modesta Georgia ma per la squadra più forte al mondo? Sicuramente la mossa innalzerebbe il livello tecnico del Torneo escludendo la “squadra materasso” azzurra - così siamo visti all'estero - che non vince una partita dal 2015. Si è più volte discusso su quanto una mossa del genere possa diminuire gli introiti economici del Torneo più antico al mondo: passando a 5 squadre è poco ma sicuro, vorrebbe dire meno partite, meno tifosi in trasferta negli stadi, meno partite da trasmettere in TV… Ma con l’ingresso del Sudafrica ai danni dell’Italrugby il generato avrebbe un aumento?

 

Ben Morel, chief executive di Six Nations, ci tranquillizza: “al momento non stiamo valutando la proposta”.

Il miglioramento dei calendari delle finestre internazionali di luglio e novembre è vista come una priorità maggiore.

 

Si perché Six Nations organizza i test match autunnali – ora chiamati Autumn Nations Series – ed è anche coinvolto nelle trattative sulla struttura della nuova stagione per il calendario internazionale dopo la Coppa del Mondo 2023.

I campioni del mondo Springboks sono alla porta nonostante abbiano firmato un accordo con il The Rugby Championship fino al 2030.

 

L'amministratore delegato di SA Rugby Jurie Roux ha dichiarato il mese scorso che gli Springboks sarebbero interessati ad unirsi al Sei Nazioni, ma Morel ha escluso un ingresso per il futuro prossimo.

 

“Al momento non è considerato. La mia idea è vedere il Sudafrica  impegnato nel Rugby Championship e allo stesso tempo il nostro focus è sulle finestre di luglio e novembre", ha detto Morel.

“È complesso, il Sei Nazioni sta giocando un ruolo di primo piano su quale potrebbe essere la soluzione. Una sorta di finalissima tra la migliore dell’Emisfero Nord e la migliore dell’Emisfero Sud è quello che i fan vorrebbero realmente vedere".

“Il Sei Nazioni ha aumentato e ridotto il numero di squadre in pochissimo tempo rispetto ai suoi 140 anni di storia, ma è qualcosa che saremo molto cauti nel fare” conclude Ben Morel.

 

 

 

 

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