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Dopo la sospensione da tutte le attività è arrivata anche la squalifica. Ivan Nemer, pilone della Benetton Rugby, 11 caps con la Squadra Nazionale, è stato squalificato sino al 30 giugno 2023 per essersi reso protagonista di un gesto razzista ai danni del compagno di squadra Cherif Traore. Lo scorso dicembre durante un “secret Santa” Nemer avrebbe regalato una banana marcia a Traore che l’indomani aveva denunciato il fatto sui social. A quel punto sono intervenuti Benetton Rugby, la Federazione Italiana Rugby e lo United Rugby Championship prendendo posizione contro il razzismo e sospendendo il giocatore argentino in attesa di giudizio.

Nemer non potrà partecipare nel al 6 Nazioni ne alle prossime partite del Benetton in URC e Challenge Cup fino al 30 giugno 2023.

Definito in accordo con Benetton Rugby che il giocatore partecipi attivamente quale specialista della mischia ordinata al Progetto Migranti di FIR e che, contestualmente, prenda parte ad un percorso di formazione e sensibilizzazione su tematiche di integrazione presso una struttura indipendente, che verrà per lui appositamente individuato.

 

 

Il comunicato federale:

La sanzione è stata irrogata dal Tribunale Federale, successivamente alla richiesta di rinvio a giudizio della Procura Federale ed in osservanza del Regolamento di Giustizia FIR e della Regola 18 di World Rugby, sulla base delle indagini svolte in relazione a quanto verificatosi in occasione di un pranzo privato organizzato dagli atleti della Benetton Rugby il 20 dicembre e pubblicamente reso noto a mezzo social media dal compagno di squadra di Ivan Nemer, Cherif Traorè, ed alla successiva richiesta di patteggiamento

 

“Sono fortemente rammaricato da quanto è accaduto, dalla stupidità del mio gesto, dal dispiacere causato ad un amico, dall'aver arrecato danno alla mia squadra, ai compagni, al Paese che rappresento ed al Gioco che amo” ha dichiarato Ivan Nemer.

“Vengo da un Paese multiculturale come l'Argentina, dove le culture si mescolano da oltre un secolo, e divido da sempre lo spogliatoio ed il campo con compagni ed amici provenienti da tutto il mondo”.

 

Foto Alfio Guarise