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L’Unione Rugby L’Aquila non esiste più. La franchigia fondata solo due anni fa che riuniva le quattro realtà del territorio Polisportiva L'Aquila Rugby, L'Aquila Neroverde, Vecchie Fiamme e Gran Sasso ha ufficialmente rinunciato al campionato di Serie A 2019/20.

L’ufficializzazione è avvenuta dopo l’assemblea straordinaria di martedì quando è stata sottoscritta la liquidazione della società e la rinuncia al titolo sportivo di Serie A. Il Corriere dello Sport parla di un buco insanabile da 49.000 euro.

“Abbiamo cercato di fare l'impossibile - dichiara Nicola Caporale che nell'ultimo mese era stato nominato presidente - ma non ce l'abbiamo fatta. Ora le polemiche non servono a nulla.”

“Voglio solo ringraziare i quattordici atleti che sono voluti rimanere a L’Aquila piuttosto che spostarsi in altre realtà di Serie A, parlo di Diego Di Santo, Giorgio Daniele, Luca Niro, Massimo Sansone, Anthony Mejia, Alessio Ciaglia, Stefano Chiarizia, Lorenzo Pupi, Nicola Tinari, Riccardo Corazza, Diego Fulgenzi, Francesco Soldati, Lorenzo Pupi e Andrea Mastrantonio (gli ultimi cinque classe 2000)” commenta dal Messaggero Nicola Caporale.

Con il titolo sportivo che passa alla Fir si chiude la storia di quella che è stata per decenni una gloriosa isola del rugby italiano, L’Aquila Rugby ha infatti vinto 5 scudetti, l'ultimo, datato 1994,resta un ricordo lontano. Ricordo lontano come lo Stadio Fattori in quell'11 settembre 2009, la prima partita a L’Aquila dopo il terremoto, quando i nero verdi tornarono a giocare e a vincere battendo la ben più quotata Rugby Viadana nel campionato Super 10.

Ora il rugby aquilano ripartirà dalla Serie C1 con la Polisportiva L’Aquila Rugby che non giocherà più al Fattori ma al Centi Colella, e sarà allenata dai coach Alessandro Marozzi e Luigi Milani. La Polisportiva accoglierà 12 dei giocatori svincolati per ripartire dalla Serie C.

Per la prima volta in 71 anni L’Aquila mancherà dai primi campionati nazionali.

 

Il campionato di Serie A 2019/20

 

 

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