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Il protagonista della vicenda è Michele Sutto (1,98 m x 104 kg), ex seconda linea di Benetton Treviso, Petrarca e Fiamme Oro attualmente in forza alla Tarvisium in Serie A. Lo scorso 11 marzo si giocava Rangers Vicenza - Botter Tarvisium, match della 4° giornata di Fase 2 Poule 4, durante la partita “il pilone vicentino Damiano Cenghialta, dopo touche vinta, è entrato in una maul in modo pericoloso, inoltre, secondo il giudice di linea, avrebbe morso Michele Sutto” racconta Il Gazzettino. L’arbitro Pastore, dopo essersi confrontato con l’assistente, ha espulso Cenghialta (1,78 m x 114 kg) al 25esimo minuto.

Nei giorni successivi la sentenza: il Giudice Sportivo ha inflitto ben 6 mesi di squalifica a Damiano Cenghialta; il morso, in effetti, è uno dei gesti più condannati nel rugby.

Ecco che, una volta appresa la notizia, entra in gioco Michele Sutto che, prima con una telefonata, e poi con uno scritto, ha dichiarato di non aver mai ricevuto alcun morso da Cenghialta. L’iniziativa di Sutto è stata fondamentale per il ricorso presentato e vinto (parzialmente) dal Vicenza. Ricorso parzialmente accolto e pena ridotta da sei mesi a tre settimane: a Cenghialta, infatti, è stata imputata ancora l'entrata pericolosa in maul ma non più il morso.

Come si dice… “Il rugby è uno sport bestiale giocato da gentiluomini”.

 

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Foto Elena Barbini