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Batumi, città sul Mar Nero che verrà ricordata come la Grenoble georgiana. Si, perché sabato sera all’Adjarabet Arena la Georgia ci ha battuto meritatamente 28-19 al termine di una gara combattuta sia dal punto di vista fisico che tattico, è però in questo ultimo aspetto che i Lelos la hanno spuntata partendo fortissimo come una di quelle squadre che ha fame di vittoria, soprattuto contro chi occupa un posto nel Sei Nazioni che da anni loro recriminano.

Tatticamente e a livello di nervi hanno avuto qualcosa in più, risolvendo con il passare dei minuti alcune difficoltà in maul e in mischia chiusa. Va anche detto che la Georgia ha segnato 3 mete più o meno costruite, noi ne abbiamo marcata una grazie all’invenzione di un singolo (Menoncello) a cui è arrivata una palla a caso.

Dobbiamo purtroppo stilare le pagelle conclusive di un Tour negativo, concluso con la peggiore sconfitta degli ultimi anni, una sconfitta che deve fare e farà rumore.

 

Le Pagelle:

15 Ange Capuozzo: sbaglia la prima ricezione aerea, ha una ottima ripartenza a inizio secondo tempo ma non riesce a contrattaccare quando e come vorrebbe per il resto della gara. La sconfitta è arrivata soprattutto a causa della scarsa gestione delle palle alte dove sapevamo che ci avrebbero messo in difficoltà. Voto 5

14 Tommaso Menoncello: quarta meta in tre partite, di potenza, facendo rimbalzare il tallonatore Mamukashvili. E’ uno dei pochi che si è messo in evidenza e ha soli 19 anni. Merita la sufficienza. Voto 6

13 Juan Ignacio Brex: si danna l’anima in difesa, in attacco prova a farsi sentire nelle poche occasioni avute ma non incide perché la difesa georgiana c’è. A volte è sembrato insicuro con la palla in mano. Voto 5

12 Marco Zanon: viene giustamente utilizzato come apriscatole, va più volte a contatto cercando di portare la squadra in avanzamento ma non sempre ci riesce. A terra gli schizza via l’ovale in un paio di occasioni ed è colpevole della errata salita difensiva (in inferiorità numerica) sulla seconda meta di Abzhandadze. Voto 5

11 Edoardo Padovani: a contatto fa fatica come sempre ma è bravo nel gioco al piede. Cerca di dare sicurezza dietro ma è complice nella cattiva gestione del triangolo allargato. Voto 4.5

10 Tommaso Allan: fisicamente si fa battere dai ball carrier georgiani che lo puntano come da loro game plane. Gestisce il gioco senza troppe sbavature e fa registrare un buon 5/6 ai pali ma avrebbe dovuto farsi sentire quando era il momento di andare per il piazzato a fine primo tempo. Voto 5

9 Alessandro Garbisi: gara macchinosa, viene preso di mira dalle guardie georgiane e con il passare dei minuti perde in carattere e velocità di manovra. Un pò presto per farlo partire titolare nel test match più importante dell’anno. Voto 4.5

8 Toa Halafihi: è lo straniero che dovrebbe fare la differenza, ci prova, ma non è efficace come in passato. con il passare dei minuti si spegne assieme a buona parte della squadra. Voto 5

7 Michele Lamaro: sbaglia un placcaggio facile su una prima linea ma prova a recuperare azione dopo azione, placcaggio dopo placcaggio. Si danna l’anima nel pulire palloni e cerca di aver un buon rapporto con l’arbitro anche se è in chiaro affanno. Prende la scelta, come giusto che sia, di non piazzare i due calci di punizione a fine primo tempo, scelta sbagliata. Voto 5

6 Federico Ruzza: è leader della touche, reparto in cui gli azzurri avrebbero potuto fare decisamente meglio. In giro per il campo fa la sua solita buona partita ma nel finale pecca di indisciplina. Voto 5.5

5 Marco Fuser: gioca la miglior partita di tutto il tour, proprio quando serve. Si muove bene sia in difesa che in attacco palesando la sua abitudine nel giocare in Premiership, è però in ritardo in un sostegno su Fischetti che gli cambia l’angolo davanti. Voto 6

4 Nicolò Cannone: una palla rubata in touche, qualche buona penetrazione e qualche altro buon placcaggio. Ci aspettavamo però maggiore grinta da un fiorentino contro i lottatori georgiani. Voto 5

3 Simone Ferrari: cresce partita dopo partita, contro la pesante mischia georgiana dice la sua mettendo in difficoltà il pilone avversario, a volte costringendolo al fallo, Moretti lo sostituisce a metà del secondo tempo quando inizia a faticare ma la sua assenza si sente. Voto 6

2 Gianmarco Lucchesi: alla terza partita del Tour, con un saltatore che conosci bene come Fede Ruzza, certe palle non si possono perdere al lancio. Ogni touche è importante, soprattuto le prime dentro ai loro 22 metri. Fisicamente c’è e c’è sempre stato, ora bisogna lavorare su altro. Voto 4.5

1 Danilo Fischetti: il suo lato della mischia fatica più del dovuto, forse è anche per questo che in campo si è visto meno rispetto alle prime partite. Sottotono. Voto 5

 

16 Giacomo Nicotera: trenta minuti di gara dove dimostra di essere sul pezzo. Entra e dà subito buona energia in mischia, non riesce a fare lo stesso senza Ferrari. Bene al lancio. Voto 6

17 Ivan Nemer: non incide palla in mano come nelle scorse partite perché i georgiani fisicamente sono duri e i placcaggi li chiudono a differenza dei colleghi rumeni. Voto 5

18 Ion Neculai: solo dieci minuti di gioco ma la sensazione è che in mischia sia in difficoltà. sv

19 David Sisi: solo sette minuti, pochi per ricevere giudizio. sv

20 Giovanni Pettinelli: si batte come uno scatenato per provare a raddrizzare la partita, l’atteggiamento è da incorniciare, l’efficacia stavolta un pò meno. Voto 5.5

21 Renato Giammarioli: entra al posto di Halafihi ma fatica come il compagno, in 10 minuti tocca pochi palloni. sv

22 Alessandro Fusco: gli viene chiesto di alzare il ritmo e dal suo ingresso sembra dare una marcia in più. Solo un’impressione. Si spegne col passare dei minuti quando invece c’è bisogno di accelerare. Voto 5

23 Paolo Garbisi: viene schierato di nuovo nel ruolo di centro ma fatica a entrare in partita, perde un paio di palloni a contatto, errori assolutamente da evitare quando bisogna recuperare lo svantaggio. Esperimento da centro non riuscito. Voto 4.5