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La maturità di squadra raggiunta dal Benetton. La continuità di giocarsela fino in fondo con ogni rivale in tutta la stagione. La maggiore energia fisica e mentale derivante dal turn over fatto con una rosa di qualità. L'oggettiva debolezza del Gloucester rispetto all'avversario di un anno fa, il Tolone. Sono i quattro pilastri sui quali la franchigia trevigiana a partecipazione federale (4,8 milioni di contributo l'anno e un componente dalla Fir entrato in consiglio d'amministrazione) pensa di fondare l'impresa di vincere la semifinale di Challenge Cup in Inghilterra e diventare la prima italiana in finale nella seconda coppa europea per importanza. Appuntamento sabato 4 maggio alle ore 16 al Kingsholm Stadium di Gloucester, nessuna copertura delle televisioni, solo lo streaming ufficiale dell'Epcr.

Benetton in meta in Challenge Cup

Maturità, continuità, nessun timore reverenziale

I pilastri della competitività dei Leoni sono elencati dal direttore generale del Benetton Antonio Pavanello, in un'intervista rilascia ad Edoardo Gravante del "Gazzettino". «Ho totale fiducia nei giocatori perchè possano riuscire in questa impresa - spiega del'ex capitano e ora massimo dirigente del Treviso - Hanno dimostrato praticamente per tutta la stagione di essere maturi e di avere la possibilità di giocarsela contro chiunque. Dovremo essere impeccabili per riuscire a conquistare un risultato positivo. Andremo in uno stadio molto caldo da 18.000 persone come quello di Kingsholm assolutamente per giocarcela a viso aperto, senza alcun timore reverenziale, con il solo obiettivo di andare a conquistare una storica finale».

Esperienza, energia fisica e mentale, turn over

Poi il passaggio sulla maggiore esperienza ed energia fisica della squadra oggi rispetto alla semifinale 2023 di Tolone, persa 23-0 in superiorità numerica. «Abbiamo imparato tanto dalla sconfitta con Tolone dell'anno scorso - continua Pavanello - Arriveremo a questa semifinale con più esperienza, ma soprattutto con una consapevolezza nei nostri mezzi maggiore. In più arriveremo con molte più energie rispetto all'anno scorso, anche perchè lo staff tecnico ha preferito dosare le forze nelle ultime settimane per poter schierare a Gloucester una squadra più riposata, che possa essere al 100% delle proprie possibilità per poter dare il massimo in questa specifica sfida da dentro o fuori con una posta in palio veramente alta».

La debolezza dei rivali, penultimi in Premiership

Infine l'oggettiva debolezza del Gloucester, squadra dell'azzurro Stephen Varney, rispetto al Tolone di Sergio Parisse. Qui Pavanello fa giustamente pretattica e rende omaggio all'avversario: «Andremo ad affrontare una squadra forte come Gloucester, che finora ha fatto un cammino straordinario in Challenge». In realtà Gloucester è penultimo in Premiership inglese con 27 punti (4 vittorie, 12 sconfitte) a 13 punti di distanza dall'8° posto del Leicester che vale la Champions Cup per la prossima stagione. Dietro ha solo il Newcastle, ultimo a 5 punti. Nell'ultimo turno ha perso nettamente in casa 38-17 contro Exeter. Gli inglesi sono tutt'altro che uno squadrone. Sono un avversario di tradizione, da rispettare, tra l'altro ex squadra del coach biancoverde Marco Bortolami, ma ampiamente alla portata di un Benetton che allinea trequarti della nazionale italiana e un bel gruppo di giocatori stranieri che lo rendono forse più forte della stessa Italia. Con queste premesse battere il nono e penultimo club dell'alto livello inglese è un'impresa tutt'altro che impossibile, anzi probabile, rispetto a quella dell'anno scorso a Tolone.