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Aaron Smith - foto All Blacks
Aaron Smith - foto All Blacks

World Rugby ha rilasciato una dichiarazione senza precedenti, l’organo di governo ha ammesso un decisivo errore arbitrale commesso nella finale della Coppa del mondo di rugby vinta dal Sudafrica sulla Nuova Zelanda.

Secondo il sito web neozelandese Stuff, World Rugby avrebbe infatti “riconosciuto in privato” che la meta annullata ad Aaron Smith contro gli Springboks era regolare.

Smith ha segnato per gli All Blacks al 54' dopo uno splendido break di linea del compagno Richie Mo'unga, la meta è però stata annullata dal TMO per un precedente in avanti di Ardie Savea.


 

Cosa dice la regola

Savea aveva effettivamente perso la palla in avanti, ma la regola impedisce all’arbitro di intervenire per un in-avanti se il gioco è andato oltre le due fasi.

 

Quando Mo’unga ha fatto il break decisivo che ha portato Aaron Smith in meta la Nuova Zelanda aveva fatto quattro fasi.

"World Rugby ha riconosciuto in privato agli All Blacks che l’annullamento della meta di Aaron Smith in finale era, in effetti, irregolare, ma si rifiuta di riconoscerlo pubblicamente", ha affermato Stuff.
 

World Rugby tuttavia non ha negato il contenuto delle affermazioni iniziali di Stuff, affermando "non commentiamo pubblicamente le decisioni ufficiali della partita".

"Siamo al fianco dei nostri ufficiali di gara che svolgono uno dei lavori più difficili nello sport professionistico, oggi ad uno standard eccezionale", si legge nella dichiarazione.


“Come abbiamo visto negli ultimi mesi, purtroppo, le critiche nei confronti degli arbitri possono avere conseguenze ad ampio raggio, tra cui odio e minacce online, e dobbiamo essere consapevoli di tale impatto”.


 

Conseguenze

Dopo aver annullato la meta di Aaron Smith l'arbitro Wayne Barnes è tornato sul vantaggio degli All Blacks per una precedente infrazione del Sud Africa in touche all’inizio dell’azione da meta. Sarebbe stata la meta del probabile sorpasso. La finale è poi terminata con la vittoria del Sudafrica 11-12, era comunque in avanti!
 

Avevamo parlato dell’impatto del TMO in questo articolo