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"Si tratta solo di decidere se usare l’agilità o la potenza; se aggirare l’avversario oppure abbatterlo.” (Toutai Kefu)

Voglio essere ricordato come uno dei migliori Numeri 8 Wallaby e come parte di una delle migliori squadre australiane di tutti i tempi.” (Toutai Kefu)

Grosso, veloce e potente, Toutai Kefu aveva il corpo benedetto dalle naturali caratteristiche atletiche di molti tongani, affinato con l’abilità ed il talento tipico del rugby australiano. Numero 8 dei Queensland Reds, Kefu è stato uno dei tasselli fondamentali della squadra Wallaby che ha conquistato la Coppa del Mondo 1999 e due titoli consecutivi del Tri Nations. Grazie soprattutto alla sua formidabile presenza in quella che a Lawrence Dallaglio piace chiamare "zona di collisione", la transizione degli avversari verso l’area di meta è stata del tutto ininterrotta.

Rodger Siaosi Toutai Kefu è nato sull’isola di Tonga l’8 aprile 1974. Suo padre, Fatai, all’epoca giocava centro per Tonga e nel 1975, dopo un tour in Australia, gli è stato offerto un contratto per far parte del club dei Souths, a Brisbane. Era l'occasione che la famiglia aspettava e in men che non sin dica si è trasferita nel paese dei canguri, quando Toutai aveva da poco compiuto il suo primo mese di vita. A Tonga i Kefu vivevano nel villaggio di Kolomatu, lo stesso dei genitori di Jonah Lomu, sebbene non provenissero dalla stessa linea di sangue. Le due famiglie sono entrambe emigrate e sono finite sulle sponde opposte del mare della Tasmania.

Appena compiuti i sei anni Toutai è stato portato dal padre a Souths per giocare a rugby. La stessa sorte è toccata ai fratelli: Steve, che avrebbe ottenuto sei caps con i Wallabies, e Mafi, il più giovane, che ha scelto di giocare nella nazionale tongana. Alla scuola superiore, però, la lealtà sportiva di Kefu era divisa tra rugby e basket, uno sport in cui rappresentava il Queensland. Per quanto riguarda la palla ovale, il ragazzo si è dimostrato uno dei migliori interpreti del gioco ai tempi della scuola, tanto da essere selezionato dai Queensland Reds per la stagione inaugurale del Super 12 del 1996, all'età di 21 anni.

Dopo avere giocato per le nazionali Under-19 e Under-21, a 23 anni il terza centro ha fatto il suo debutto con i Wallabies, entrando dalla panchina per sostituire Troy Coker durante il match contro il Sudafrica del 23 agosto 1997, nell’ambito del Tri Nations. Kefu ha guadagnato il suo secondo cap dieci mesi più tardi, il 6 giugno 1998, quando è partito titolare nella vittoria record per 76 a 0 sull'Inghilterra, gara in cui ha realizzato anche la sua prima meta. Poco dopo il XV di John Eales ha disintegrato pure la Scozia in due test match.

Durante l’estate del 1998 Kefu ha giocato tutte e quattro le partite valide per il Tri Nations. Di queste, i Wallabies ne hanno vinte due, entrambe con gli All Blacks, compresa una storica vittoria a Christchurch per 27 a 23. Era dal 1990 che i giallo-oro non tornavano vincenti dal Paese della Lunga Nuvola Bianca. Gli australiani hanno sconfitto di nuovo gli All Blacks il 29 agosto a Sydney con il punteggio di 19 a 14 e hanno riconquistato la Bledisloe Cup dopo quattro anni.

A settembre gli uomini di Rod Macqueen hanno affrontato in casa le tre squadre del pacifico, Fiji, Samoa e Tonga, per la qualificazione alla Coppa del Mondo del 1999, vincendo tutti gli incontri. Kefu è partito nel XV titolare solo nel match con Tonga; negli altri casi è entrato in campo a gara iniziata per sostituire Willie Ofahengaue.

Due mesi più tardi i Wallabies sono volati in Europa per un tour. Toutai ha realizzato una meta alla Francia, aiutando i suoi ad imporsi per 32 a 21.  A dimostrazione che in quel periodo la nazionale australiana di rugby era la più forte squadra del pianeta, è arrivato anche il successo di Twickenham per 12 a 11, grazie a quattro piazzati del capitano John Eales.

Nel giugno del 1999 i Wallabies hanno sconfitto tra le mura amiche l’Irlanda in due test match e anche l’Inghilterra di Martin Johnson per 22 a 15. Privi di Eales, il ruolo di capitano è stato affidato al flanker David Wilson.

Durante il Tri Nations la squadra allenata da Rod Macqueen ha vinto due partite ed è uscita sconfitta da altrettante. Delle tre sfide per la Bledisloe Cup con gli All Blacks, gli Aussies ne hanno vinte due, mentre una è finita favore dei neri. In quel modo la coppa è rimasta ben salda nella bacheca australiana.

Il 1999, però, è stato l’anno della Coppa del Mondo.

L'Australia ha aperto il proprio mondiale il 3 ottobre a Belfast contro la Romania, una gara terminata 57 a 9 nella quale Toutai ha realizzato addirittura una hat trick. Una settimana più tardi, a Lansdowne Road, i Wallabies hanno passeggiato contro i padroni di casa dell'Irlanda vincendo 23 a 3. Quel giorno il terza centro ha anche vinto la battaglia pugilistica iniziata da Trevor Brennan, il folle flanker irlandese, ma terminata dal grosso pugno destro dell'isolano. Purtroppo Kefu è stato squalificato per due settimane ed è stato costretto a saltare la seguente partita con gli Stati Uniti, dov’è stato sostituito da Jim Williams, e quella dei quarti di finale contro il Galles, nella quale ha giocato Tiaan Strauss.

Rientrato in campo contro gli Springboks in semifinale, Kefu ha preso parte ad una partita vissuta sulle punizioni calciate tra i pali da Matt Burke da una parte e Jannie de Beer dall'altra. Alla fine sono state sei a testa, con le squadre che, in perfetta parità, si sono spinte oltre il tempo regolamentare. A quel punto a sbloccare la situazione ci ha pensato Stephen Larkham, grazie ad un drop mozzafiato da 48 metri che ha portato i giallo-oro in finale.

Il 6 novembre 1999 gli uomini di Rod McQueen si sono schierati sull'erba del Millenium Stadium per la finale della Coppa del Mondo. Di fronte c'era la Francia, che a sorpresa, ma giocando davvero bene, aveva eliminato gli All Blacks dalla corsa al titolo. Capitan John Eales e la sua banda, grazie ad una gara strategicamente perfetta e ad una difesa impenetrabile, hanno vinto 35 a 12, con le mete Ben Tune e Owen Finegan trasformate entrambe da Matt Burke e con ben sette penalties calciati tra i pali dallo stesso estremo. Per i Bleus solo quattro piazzati di Christophe Lamaison. Kefu ha giocato tutti gli 80 minuti, in una terza linea iniziale assieme a Matt Cockbain e David Wilson, poi sostituiti nella ripresa da Owen Finegan e da Mark Connors. Il suo contributo, soprattutto da un punto di vista difensivo, è risultato essere fondamentale.

Nella prima partita da lui giocata nel nuovo millennio, un amichevole vinta con il Sudafrica a Melbourne l’8 luglio, Toutai ha valicato la linea proibita. Poco dopo è iniziato il Tri Nations, con l’Australia che ha perso solamente la gara d’apertura con gli All Blacks nel nuovo Stadium Australia di Sydney, e per la prima volta si è aggiudicata il titolo. La sfida per la Bledisloe Cup, che si è tenuta a Wellington, è stata valutata tra le migliori prestazioni degli Aussies di quel periodo. I Wallabies, passati in vantaggio con le mete di Stirling Mortlock e Joe Roff, hanno subito due marcature in sette minuti da parte di Christian Cullen. A tempo scaduto i neozelandesi erano in vantaggio 23 a 21, ma, dopo avere rubato una palla in touche, gli australiani hanno subito un fallo per un tenuto in ruck e il capitano John Eales ha piazzato l’ovale tra i pali per il 24 a 23 finale. Quel giorno Kefu è stato schierato flanker, lasciando il ruolo di Numero 8 a Jim Williams.

A novembre, sempre del 2000, i Wallabies hanno intrapreso un tour in Europa. La squadra di Rod Macqueen ha sconfitto la Francia, in quella che doveva essere la rivincita della finale mondiale, e la Scozia, ma è uscita battuta da Twickenham per 19 a 22, con il drop di Jonny Wilkinson a fare la differenza.

Nell’estate del 2001 nel Paese dei Canguri sono arrivati i British & Irish Lions e Kefu ha disputato da titolare tutti e tre i test match in programma, formando una potente terza linea assieme a Owen Finegan e George Smith, il demone con i dreadlock dei Brumbies che ha preso il posto del veterano David Wilson, da poco ritirato. I rossi del coach Graham Henry e del capitano Martin Johnson hanno vinto il primo test match a Brisbane 29 a 13, grazie alle mete marcate da Jason Robinson dopo soli tre minuti, Dafydd James, Brian O’Driscoll e Scott Quinnell.

ll secondo test, disputato al Colonial Stadium di Melbourne, ha visto la rivincita dei padroni di casa, che si sono imposti 34 a 15. Joe Roff ha realizzato due mete, entrambe nel secondo tempo, alle quali va aggiunta la marcatura di Matt Burke, autore anche di sei piazzati.

Il 14 luglio è andata in scena la sfida decisiva a Sydney. La gara, giocata sul filo del rasoio, alla fine è stata vinta con il punteggio di 28 a 23 dagli uomini di Rod Macqueen, i quali hanno così conquistato la serie.

Il Numero 8 di origini tongane ha affrontato i Leoni anche con i Queensland Reds, perdendo la partita 8 a 42.

Dopo avere sconfitto i Lions, la nazionale australiana ha bissato il successo dell’anno precedente vincendo di nuovo il Tri Nations. Persa la gara d’esordio con il Sudafrica a Pretoria, il XV giallo-oro è riuscito nell’impresa di vincere 23 a 15 in casa degli All Blacks, grazie ad uno scatenato Matt Burke che ha realizzato diciotto punti. La settimana successiva l’Australia ha pareggiato in casa con gli Springboks, per poi battere con un emozionante 29 a 26 ancora la Nuova Zelanda all’ultima giornata, al Sydney Cricket Ground, grazie alla meta all’ultimo minuto di Toutai Kefu. Ricevuto l’ovale da Stephen Larkham a seguito di una touche, il terza centro ha eluso il placcaggio del suo opposto Ron Cribb, ha battuto altri tre difensori e ha piantato la palla proprio sulla linea. Una probabile vittoria All Black si è trasformata in un ritiro da re per il capitano dei Wallabies John Eales, alla sua ultima sfida, e ha accelerato l'uscita di scena dell'allenatore dei neri Wayne Smith.

Prima della fine dell’anno la nazionale australiana, con George Gregan nuovo skipper, ha intrapreso l’abituale tour down-under in Europa. Il Numero 8 ha valicato la linea bianca della Spagna, sepolta sotto una pioggia di 92 punti. Poi, dopo avere sconfitto il XV della Oxford University, la squadra ha perso le sfide con Inghilterra e Francia. Il riscatto è arrivato nell’ultimo test al Millenium Stadium, dove i Wallabies hanno vinto 21 a 13 sul Galles grazie a sette piazzati di Matt Burke. Questa partita ha visto Toutai per l’unica volta in campo con la maglia della nazionale assieme al fratello Steve, trequarti centro, più giovane di lui di cinque anni.

Nel 2002 sulla panchina australiana si è seduto Eddie Jones. In primavera il nuovo coach ha condotto i Wallabies a due successi in altrettanti test match casalinghi con la Francia. Gli Aussies hanno quindi preso parte al Tri Nations, dove hanno conseguito due vittorie nelle partite casalinghe e sono tornati sconfitti dai campi in trasferta. Dal canto suo Kefu ha realizzato una marcatura agli Springboks a Johannesburg. Gli uomini di Eddie Jones si sono consolati con la conquista della Bledisloe Cup per il quinto anno consecutivo grazie al 16 a 14 con cui hanno sconfitto gli All Blacks a Melbourne. È stata questa l’ultima volta che il trofeo è finito nelle mani dei Wallabies fino ad oggi.

In autunno la nazionale in giallo è prima volata in Argentina, dove ha sconfitto i Pumas di Lisandro Arbizu per 17 a 6, quindi è arrivata in Europa e ha subito due sconfitte per mano di Irlanda e Inghilterra. Prima di rientrare in patria i Wallabies hanno affrontato l’Italia al Ferraris di Genova, asfaltando gli Azzurri con il punteggio di 34 a 3. Una delle cinque mete realizzate porta la firma di Kefu. È stata questa la sua decima e ultima meta internazionale. Per i nostri solamente tre punti arrivati da un piazzato di Ramiro Pez.

Nel giugno del 2003 gli Aussies hanno affrontato in casa Irlanda, Galles e Inghilterra, vincendo con le celtiche ma uscendo sconfitti per mano della squadra di Clive Woodward con un netto 14 a 25.

Il Tri Nations di quell’anno ha visto l’Australia vincere soltanto la sfida di Brisbane con il Sudafrica per 29 a 9.  Kefu ha disputato tutti gli incontri, ma la gara del 16 agosto 2003 contro gli All Blacks è risultata essere l’ultima della sua carriera internazionale. Proprio quel giorno, infatti, il terza centro si è fratturato la spalla. L’infortunio è risultato essere peggio del previsto, tanto da fargli saltare la partecipazione alla Coppa del Mondo casalinga e porre fine al suo sodalizio con la maglia giallo-oro con 60 presenze.

Nel 2004 il ragazzo ha lasciato i Reds, dopo che con questi aveva raggiunto le 103 apparizione ed era stato il loro capitano nella sua ultima stagione. Toutai a quel punto si è trasferito in Giappone, dove si è accasato ai Kubota Spears, club con sede a Funabashi nel quale militava anche il compagno di nazionale Joe Roff. Kefu ha firmato un accordo triennale del valore di circa 1,5 milioni di dollari: se fosse rimasto in Australia, gli ci sarebbero volute sei stagioni per guadagnare l'equivalente.

Il 28 maggio 2006 Toutai è stato invitato ad indossare la divisa dei Barbarians, la maglia numero 6, e ha giocato contro l'Inghilterra a Twickenham. I Baa-baas, dei quali faceva parte anche il nostro Andrea Lo Cicero, hanno perso 19 a 46.

Kefu ha giocato nel paese del Sol Levante sino al 2009, l’anno in cui ha appeso definitivamente le scarpette al chiodo. Da quel momento il tongano si è dedicato al ruolo di coaching.

Nel 2010 Toutai è diventato l'allenatore della Sunshine Coast Stingray, squadra della Premier League del Queensland. Nella sua prima stagione in carica, l’ex Wallaby ha portato il club alla vittoria del titolo, grazie al successo in finale contro la Gold Coast per 37 a 12. Kefu ha continuato ad allenare gli azzurro-blu anche nella stagione seguente, ma ha lasciato temporaneamente la squadra nel 2011 per ricoprire il ruolo di vice allenatore di Isitolo Maka nella nazionale di Tonga, in preparazione alla Coppa del mondo del 2011.

Lo stesso anno Toutai ha aiutato la nazionale dell’isola sulla quale è nato a raggiungere il secondo posto nella IRB Pacific Nations Cup, che è il suo miglior piazzamento da quando il torneo si è formato nel 2006, poi eguagliato nel 2017. Tonga in quel campionato ha guadagnato la sua prima vittoria sulle Fiji dal 2008, vincendo 45 a 21, il miglior margine di sempre con i fijani, e ha sconfitto Samoa 29 a 19, squadra che non batteva dal 2007. L’unica sconfitta degli uomini in maglia rossa, tra l’altro di un solo punto, è arrivata in Giappone; un 27 a 28 che non ha permesso loro di arrivare in vetta alla classifica.

Durante la Coppa del Mondo del 2011 le Aquile del Mare hanno ottenuto due vittorie: una vendetta sul Giappone per 31 a 18 e addirittura sulla la Francia, con il risultato di 19 a 14. Tuttavia, questi due successi non sono stati sufficienti per portare gli isolani ai quarti di finale, a causa della peggiore differenza punti rispetto proprio ai francesi.

Nel 2012, in seguito alle dimissioni di Isitolo Maka come capo allenatore della nazionale Tongana, Kefu ha assunto il suo ruolo ad interim per intraprendere la Pacific Nations Cup del 2012. Toutai ha guidato la squadra ad una sola vittoria, quella sul Giappone a Tokyo per 24 a 20. Nel settembre dello stesso anno Mana Otai è stato nominato allenatore del XV in rosso.

Dopo il congedo dalla nazionale di Tonga, Kefu è diventato il coach della sua ex squadra Kubota Spears, che nel frattempo era stata retrocessa nella Eastern A League. L’ex Numero 8 dei Walllabies ha condotto il club alla promozione in Top League per la stagione 2013-14 e nel suo secondo anno in carica lo ha portato in cima al Gruppo 2, anche se poi non è riuscito a superare gli spareggi di Wildcard a causa della sconfitta contro i NEC Green Rockets.

Sfortunatamente, nella stagione 2014-15 della Top League, i Kubota Spears si sono classificata quinti nel loro gruppo, il che ha significato disputare i play-off per la retrocessione. Hanno giocato a Kamaishi Seawaves il 14 febbraio 2015, dove si sono assicurati una vittoria per 34 a 5 e la permanenza nella massima serie giapponese per la stagione successiva. Dopo un'altra sfortunata annata nel 2015/16, Kefu ha lasciato il club.

Il 6 maggio 2016, Kefu è stato annunciato come primo allenatore della squadra nazionale di Tonga, in sostituzione di Mana Otai, dopo che la squadra non è riuscita a qualificarsi automaticamente per la Coppa del Mondo del 2019 a causa del quarto posto conseguito durante ai mondiali del 2015.

Toutai ha iniziato il suo regno come allenatore di Tonga l’11 giugno 2016 con una sconfitta per 18 a 23 patita per mano delle Fiji, anche se i rossi alla fine del primo tempo erano in vantaggio 15 a 0. Una settimana dopo, l’ex terza linea ha condotto la sua squadra ad un’altra sconfitta, stavolta con la Georgia per 20 a 23, prima di perdere anche con Samoa ad Apia. Tonga ha chiuso all’ultimo posto la Pacific Cup.

Intanto, ad agosto, Toutai è stato nominato anche head coach del Queensland Country per il Campionato Nazionale 2016 in Australia. Il ragazzo è stato solo in grado di guidare la sua squadra a una singola vittoria durante quella stagione, contro i New South Wales Country Eagles. Ciò significa che Queensland Country si è piazzato all’ultimo posto con 7 punti.

Kefu ha ottenuto la sua prima vittoria con Tonga durante il tour di fine 2016 in Spagna, dove ha vinto 28 a 13 quello che è stato il primo incontro tra le due nazioni. Una settimana dopo le Aquile del Mare hanno sconfitto gli Stati Uniti per 20 a 17 prima di andare a vincere 19 a 17 con Italia a Padova, grazie al penalty calciato all’ultimo minuto da Sonatane Takulua. Questa è stata la prima vittoria dei tongani sugli Azzurri dal 1999 e la loro prima vittoria su una nazione di livello 1 dopo aver battuto la Scozia nel 2012.

Nel giugno 2017 Kefu ha convocato in nazionale quindici giocatori senza caps nel tentativo di aumentare la profondità nella squadra. Il 16 giugno sette di questi giovani hanno ottenuto il loro debutto nella sconfitta per 6 a 24 contro il Galles all’Eden Park. Due settimane più tardi Toutai ha guidato Tonga nella sua prima partita in casa dal 2009, contro Samoa, nel primo turno della Pacific Nations Cup 2017, vincendo 30 a 26, con in campo altri due debuttanti. La settimana seguente ha visto le Ikale Tahi perdere per la sesta volta consecutiva contro le Fiji.

I rossi hanno quindi avuto una partenza promettente durante il tour di fine anno, perdendo per un soffio con i Barbarians 17 a 24, nella prima partita della storia tra le due squadre. Sfortunatamente, non sono riuscirti a mantenere la loro forma e poco dopo hanno perso con il punteggio record di 6 a 39 in Giappone. La terza partita di Tonga in tour si è conclusa con una vittoria sulla Romania per 25 a 20.

 

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