Considerazioni sulla JWC 2014 conclusasi in Nuova Zelanda

Al rientro dalla Nuova Zelanda abbiamo intervistato Fabio Roselli, assistente allenatore di Alessandro Troncon nell'Italia Under 20 facendo alcune considerazioni su come è andata la competizione iridata e sulle prospettive per l'anno prossimo.
Ciao Fabio com'è andata la JWC 2014?
"Visto che abbiamo raggiunto l'obiettivo che ci eravamo prefissati in accordo con la Federazione posso dire che è andata in modo positivo, anche se in realtà avendola vissuta dal vivo credo che avremmo potuto lottare per un piazzamento un pò più prestigioso...anche il nono posto poteva essere alla nostra portata. C'è stato un minimo di rammarico dal momento che avremmo potuto ottenere qualcosa in più ma, ti ripeto, la cosa più importante è che l'obiettivo principale sia stato raggiunto".
Quali sono stati i punti forti e i punti deboli? Cosa ha caratterizzato la nostra Coppa del Mondo?
"Questo è un pò più complicato da dire...con Tronky, Victor (Jimenez), Giacomo Vigna (il preparatore atletico) e Claudio Appiani (il manager) ci siamo riuniti più volte e tutti abbiamo concordato che avremmo potuto lottare per un obiettivo più importante. Ci sono molti fattori per i quali non ci siamo riusciti, la nostra squadra non era formata da giocatori di altissimo livello ma, a tratti, è stata in grado di esprimere un buon rugby e competere con delle squadre molto più avanti di noi.
Sicuramente avremmo potuto gestire in maniera un filo diverso il carico psico-fisico in preparazione e durante il mondiale ma non è semplice la valutazione, ti faccio un esempio: dopo un ottimo primo tempo finito 11-0 contro la Scozia abbiamo messo in campo un secondo tempo praticamente inesistente...quindi è anche una questione di tenuta mentale dei ragazzi. Ma dovendo riassumere il tutto ti dico che è stato un mondiale positivo vista la grinta e la voglia di combattere messa in campo dai nostri".
Prospettive per l'anno prossimo, in vista della JWC in Italia?
"L'anno prossimo cercheremo di lavorare per raggiungere un risultato più importante, in casa c'è sempre un qualcosa in più che ci permetterà di far bene davanti al nostro pubblico. Adesso stiamo organizzando tutte le attività della stagione sportiva a partire da una prima tourneè in agosto in Irlanda in modo da arrivare pronti al via".
Chi ti ha impressionato in JWC 2014?
"In generale, a livello tecnico/tattico, la condizione tecnica degli inglesi e la condizione fisica dei sudafricani. Gli inglesi in campo sembrano una squadra seniores mentre i sudafricani hanno una struttura fisica decisamente superiore rispetto agli altri. Volendo fare dei nomi citerei Handrè Pollard (miglior giocatore dell'anno), il livelllo è stato talmente alto che citare uno su tutti sarebbe difficile quindi mi associo alla scelta ufficiale".
Grazie mille per la chiacchierata e a presto
"Grazie a voi!"