SEI NAZIONI: I numeri di Galles - Italia

597: Sono i cap della mischia azzurra all’inizio del match di Cardiff, nuovo record mondiale per un “pack” a livello internazionale. Il precedente record apparteneva alla mischia schierata dalla Nuova Zelanda contro l’Inghilterra, lo scorso novembre, 546
122: Sono i placcaggi complessivi effettuati dall’Italia al Millennium Stadium. I gallesi ne hanno completati 117, segno di una partita tutt’altro che a senso unico. Gli Azzurri però ne hanno sbagliati 16 (tasso di successo 88%), contro i soli 6 del Galles (95%). A questi livelli non si può conceder agli avversari alcun minimo vantaggio.
98: Sono i metri percorsi con la palla in mano da Michele Campagnaro, man of the match del’incontro. Almeno 60 di quei novantotto metri Campagnaro li ha “bruciati” in occasione della sua seconda meta, dopo l’intercetto su Halfpenny.
86: I caps della linea d’attacco azzurra, dal numero 10 al 15.
56: Sono i metri percorsi da Jamie Roberts, in 13 assalti. Tranne che nell’occasione della meta di Scott Williams il centro gallese è stato contenuto abbastanza bene dalla difesa degli Azzurri che non gli ha mai consentito di correre per più di quattro metri.
21: Sono le percussioni di Sergio Parisse, il cui esito complessivo sono stati quasi settanta metri di azione individuale. Vuol dire che in media il capitano dell’Italia è riuscito sempre a percorrere almeno 6 metri, una distanza enorme, se si pensa che il Galles ha completato il 95% dei propri placcaggi.
17: Le touche vinte dal Galles, 10 quelle vinte dall’Italia. Entrambe le squadre ne hanno persa una su proprio lancio.
14: Sono i placcaggi effettuati da Quintin Geldenhuys, più di chiunque altro, gallesi compresi, nel corso della partita. Geldenhuys è il vero “killer silenzioso” della squadra azzurra”, forte nel gioco chiuso, implacabile in difesa. Una roccia.
3: Le mischie perse dall’Italia (compresi i calci a sfavore fischiati dall’arbitro Lacey). Il Galles ne ha persa soltanto una, su quattro. “Serve più trasparenza di giudizio”, hanno detto a gran voce gli Azzurri.
2: Sono le mete subite dal Galles. L’anno scorso nella partita d’esordio, i gallesi ne avevano subite tre dall’Irlanda, perdendo la partita. Stavolta ne hanno subite due dall’Italia, cui da due anni non ne concedevano una, ma hanno vinto il match.
Allan vs Priestland
Passaggi | Calci di Spostamento | Penetrazione individuale | Placcaggi (placcaggio errato tra parentesi) | |
Tommy Allan | 16 | 2 | 5 | 12 (2) |
Rhys Priestland | 29 | 16 | 8 | 4 |
Allan ha usato il piede molto meno di Priestland, ma ha difeso con molta efficacia (12 placcaggi, due sbagliati). L’apertura del Galles ha calciato di più, ma raramente in touche, conseguenza di un piano di gioco che imponeva ai padroni di casa di tenere la palla in campo, obbligando gli Azzurri a guadagnare terreno palla in mano, oppure a rispondere con un altro calcio. Il 10 dell’Italia sta lentamente acquisendo personalità ed esperienza, il suo avversario era alla ventiseiesima presenza col Galles.
L’arbitro: 14 le punizioni contro l’Italia, più un calcio libero, 11 quelle assegnate contro il Galles. Halfpenny ha centrato quattro piazzati su cinque, comprese le due trasformazioni. Allan ne ha sbagliati due su quattro (un calcio e una trasformazione). Alla fine, il punteggio finale sta in questi dettagli.
10: Sono le vittorie del Galles nelle ultime 11 partite del Sei Nazioni
I Protagonisti dicono
Brunel: “Ci eravamo dati due obiettivi, rimettere in sesto la difesa e provare a imporre il nostro gioco, cercando di creare qualche problema ai nostri avversari. Penso che li abbiamo raggiunti tutti e due. Ma oltre che dei giovani vorrei parlare dei cosiddetti anziani che hanno giocato molto bene e hanno creato le giuste condizioni perché i nuovi potessero esprimersi al meglio”
Michele Campagnaro, l’eroe del Millennium: “giocare a rugby per me era un sogno, giocare nel Sei Nazioni, un altro sogno, fare due mete a Cardiff ed essere votato “man of the match”…se me lo aveste detto ieri non ci avrei mai creduto. A noi giovani, Brunel aveva detto di esprimerci come sappiamo, portando nella squadra il nostro entusiasmo. Penso che lo abbiamo fatto, anche se abbiamo commesso qualche errore ”. Specialista della velocità (mai sopra i 4 secondi nei trenta metri, dice di lui il preparatore Sanguin), Michele Campagnaro ha un gemello artista e altri due fratelli, tutti rugbisti.
Sergio Parisse in dialetto veneto rincuora Esposito, dopo l’errore dell’ala che è costata all’Italia la prima meta del Galles. “gli ho detto: xe solo sfiga, vecio….”.
Angelo Esposito, sul suo errore in apertura del match che ha spalancato a Cuthbert l’autostrada per la prima meta: “mi sono sentito molto dispiaciuto, ancora adesso, dopo la partita, se ci ripenso, quell’errore mi fa stare male. Però tutti i compagni mi hanno aiutato a riprendermi e dopo, nel resto del match, penso di aver fatto abbastanza bene. Credevo che la palla rimbalzasse, invece è rimasta bassa e mi è passata sotto. Se fossi un portiere di calcio direi la classica “papera”.
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