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Martin Castrogiovanni, 36 anni, ex pilone destro dell’Italia con ben 119 caps e 12 mete, campione d'Italia con il Rugby Calvisano, 4 volte campione d'Inghilterra con Leicester e campione di Francia a Tolone. L’italo-argentino sembra davvero aver detto addio al rugby, sotto ogni forma, da questa intervista rilasciata al Corriere della Sera possiamo capire qualcosa di più riguardo a questo “divorzio” di fine carriera: “Io sono così, le partite non mi è mai piaciuto guardarle da spettatore, amavo vederle da dentro al campo. Adesso faccio altro, ma la televisione nulla mi toglie di quello che mi ha regalato il mio sport: mi ha dato le regole che hanno tracciato la mia vita, gli amici, i riferimenti. Semplicemente, adesso si cambia”.

Ha fatto tanto scalpore il licenziamento dal Racing Paris, quella volta Castro fu sorpreso a far festa a Las Vegas con Ibrahimovic, il Racing 92 non accettò la cosa prese seri provvedimenti disciplinari: “in quell'occasione penso di aver sbagliato solo a dire che ero a casa in Argentina. Ma ero fuori rosa già da inizio settimana, non rientravo nei piani del club e allora credo che un uomo sia libero di andare dove e con chi crede. Si, ero a Las Vegas con il mio amico Ibrahimovic a festeggiare lo scudetto del Paris Saint Germain. Mi hanno paparazzato a torso nudo ed è successo il finimondo. Credo che ognuno della propria vita, quando non ha un impegno da onorare, possa fare quel che vuole”.

Facendo qualche passo indietro, alcune difficoltà non sono mancate: nel 2011 Castro scopre di essere celiaco, da quel giorno il pilone ha dovuto cambiare radicalmente la sua dieta, qualche difficoltà iniziale ma tutto torna nella norma. Poi quel 6 Nazioni del 2016, era il 19 marzo, l’Italia viene pesantemente sconfitta 67-14:
“Avevo pensato di smettere a Cardiff, dopo l'incontro del Sei Nazioni con il Galles. All'inno piango, poi prendiamo 70 punti e torno negli spogliatoi dove scopro che uno dei miei compagni più giovani sta postando una foto su Instagram e un altro già ha le cuffie con la musica a palla. Ho pensato che quello non era più il mio mondo, i tempi erano cambiati e io lì non c'entravo più nulla”.
Tabellino e formazioni di Galles v Italia - Sei Nazioni 2016

Come non ricordare il problema alla schiena durante il Mondiale 2015, quando Castro scoprì di avere un tumore: “Vedo i medici vaghi, nessuno che mi dice come stanno le cose, li chiudo in una stanza e urlo: "O mi dite che cosa ho o da qui non uscite!". Gli esami hanno evidenziato un neurinoma al plesso lombare, un tumore per il quale gli inglesi mi danno 6 mesi di vita. Non crollo, in fondo penso che finché parli, giochi, ti svegli la mattina, puoi lottare. Vengo di corsa alla clinica Humanitas a Milano e lì mi dicono che è raro che quel tumore sia maligno, però l'operazione sarà rischiosa perché potrei perdere l'uso della gamba. Mi operano, muovo la gamba. Un mese dopo sono di nuovo in campo”.

Ora Castro ha cambiato vita, si è lasciato totalmente alle spalle il rugby, nessuna carriera da allenatore, nessun impiego come commentatore sportivo, la TV è diventata il suo presente iniziando da presentatore de “Il più forte” su DMax, poi la partecipazione a Ballando con le stelle su Rai 1 fino ad oggi dove, insieme a Belén Rodríguez e Alessio Sakara è conduttore del programma Tú sí que vales su Canale 5.

Castro conclude con i ricordi dei luoghi della sua vita: “L’Argentina è la base di tutto. L'Italia è il Paese che amo, mi ha accolto, mi ha fatto giocare, mi ha dato una personalità. L'Inghilterra, oltre ad avermi permesso di vincere molto e di diventare un grande giocatore, mi ha fatto uomo. La Francia? Bella, ma se non ci fossero i francesi sarebbe meglio. Non sopporto l'ipocrisia, la falsità, il non dire quello che si pensa. E lì si vive così.”

 

Foto Elena Barbini