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Dopo Pietro Mazzei al Valorugby Emilia (vedi articolo), Stefano Lugato alla FemiCz Rovigo. Un altro giocatore del campionato italiano di Serie A Elite si ritira a soli 24 anni, ne compirà 25 in dicembre. In questo caso è il pilone sinistro tre volte campione d'Italia (pur giocando poco causa infortuni e concorrenza) con la squadra rossoblù. L'annuncio l'ha fatto ufficialmente la società. Il giocatore rescinde consensualmente il contratto con un anno d'anticipo per dedicarsi al lavoro nel distributore di carburanti di famiglia. «La Femi-Cz Rugby Rovigo Delta - questo il testo - comunicato che il giocatore Stefano Lugato ha deciso di rescindere il contratto che lo legava ai Bersaglieri, non farà dunque parte della rosa per la stagione 2025/26».

Voci di contrasti

Il Gazzettino, a firma Ivan Malfatto, scrive di voci che parlavano di contrasti fra il giocatore e lo staff tecnico «che gli ha concesso una manciata di minuti in campo la scorsa stagione, vista la forte concorrenza nel ruolo di Emanuele Leccioli, Alessio Sanavia e dell'emergente Andrea Della Sala». Voci che il giocatore ha scelto di non smentire o confermare, non concedendo dichiarazioni. Mentre le smentiscono, di fatto, con le loro parole il ds Polla Roux e l'allenatore Davide Giazzon. Dicono che quella di Lugato è una scelta di vita, visto che il rugby a questi livelli non è certo una prospettiva per il futuro. Quindi come Mazzei ha scelto di mettere a frutto già a 24 anni la sua laurea in scienze motorie, Lugato ha scelto di dedicarsi all'azienda di famiglia. Rifiutando anche le proposte del Badia di giocare il Serie A2.

Il ds Polla Roux

«Purtroppo Stefano ha deciso di smettere per motivi di lavoro - afferma il ds Polla Roux - Aveva un altro anno di contratto, spero un giorno possa tornare a giocare. Dispiace molto che un ragazzo così giovane smetta. Se riuscirà a conciliare il lavoro e il rugby, noi lo aspetteremo a braccia aperte. Un augurio per il suo futuro, con la speranza di rivederlo in campo».

Coach Davide Giazzon

«È una scelta di vita - dice coach Davide Giazzon - Ha deciso di dare priorità al lavoro, forse il suo futuro è più lì che nel rugby. Da parte mia nessun problema con lui. Mi dispiace che lasci, perché è un ragazzo di Rovigo, è un giovane e negli ultimi due anni è stato fermo praticamente uno e mezzo a causa di infortuni alla spalla, al collo e alla schiena. La scorsa stagione è rientrato dai problemi fisici dopo mesi e ha avuto poco spazio, giocando solo 4-5 partite, perché ha trovato davanti una sana concorrenza. Ho sempre detto chiaramente a tutti i ragazzi che questo è il tipo di concorrenza che voglio, perché alza il livello delle performance individuali e di squadra».