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Il limite massimo dell'età anagrafica per giocare a rugby in Italia è argomento discusso da anni, mentre all'estero questo limite non esiste, in Italia al compimento del 42° anno di età ogni giocatore era costretto da regolamento ad appendere i famosi scarpini al chiodo. Regola imposta dal CONI che mette il rugby al pari degli sport di combattimento come pugilato, karate o judo. 

Si potrà giocare fino a 48 anni

Da comunicato federale, sembra con effetto immediato, il limite massimo per giocare a rugby nei campionati federali sale da 42 a 48 anni. Ciò significa che tutti i nati dal 1977 in su potranno scendere di nuovo in campo. Regolarmente tesserati per la propria società.

Il comunicato Federale

La Federazione Italiana Rugby informa che il Ministero della Salute ha diffuso una circolare di aggiornamento relativa alle tabelle anagrafiche per l’attività sportiva agonistica, predisposte dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano e valutate dal Consiglio Superiore di Sanità.

Per la disciplina del rugby, le nuove disposizioni definiscono un ampliamento del limite anagrafico massimo previsto per il mantenimento dell’idoneità agonistica: l’età massima è fissata a 48 anni. Parallelamente, viene confermata l’età minima di accesso all’attività agonistica, stabilita a 12 anni, con la precisazione che la presentazione della certificazione di idoneità sportiva agonistica dovrà essere effettuata a partire dal giorno 1 gennaio dell’anno in cui l’atleta compirà il dodicesimo anno di età. 

Tali aggiornamenti, fondati sui criteri tecnico-sanitari definiti a livello nazionale, costituiscono riferimento per il rilascio e il rinnovo delle certificazioni di idoneità sportiva agonistica.

Gli uffici federali restano a disposizione per il supporto operativo e per eventuali ulteriori chiarimenti. Il presente dispositivo entra in vigore con effetto immediato.

Tabelle anagrafiche per l’attività agonistica

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