x

x

Sam Whitelock - foto Rugby World Cup
Sam Whitelock - foto Rugby World Cup

Il seconda linea del Pau e leggenda vivente degli All Blacks Sam Whitelock (2,03 m x 114 kg) ha annunciato che si ritirerà dal rugby professionistico alla fine dell'attuale stagione da Top14. Il 35enne è l'All Black con più presenze con 153 test match disputati in maglia nera dal 2010 al 2023, secondo giocatore al mondo con più presenze di tutti i tempi, dietro solo ad Alun Wyn Jones (158). 

Il no al ritorno con gli All Blacks

Sam Whitelock è stato chiamato dal nuovo capo allenatore degli All Blacks Scott Robertson per un potenziale ritorno in Nuova Zelanda così da riprendere la sua carriera internazionale (chi gioca all'estero non può vestire la maglia degli All Blacks ndr), ma ha invece deciso di chiudere la sua illustre carriera con la maglia del Pau in Francia, primo e unisco club con cui abbia giocato al di fuori della Nuova Zelanda.

Una carriera ricca di successi 

Il primo trofeo Sam Whitelock lo vince nel 2008 con i Baby Blacks, la nazionale Under 20 della Nuova Zelanda che conquista il primo Campionato del mondo Juniores. Il suo debutto con i Crusaders è datato 2010, da quell'anno 180 partite per la squadra con sede a Canterbury, sette titoli vinti di Super Rugby. Il debutto internazionale per gli All Blacks avviene contro l'Irlanda a New Plymouth nel 2010.

La sconfitta nella finalissima della Coppa del mondo di rugby del 2023 contro il Sud Africa è stata di fatto la sua ultima partita per gli All Blacks, la 153esima. Whitelock ha vinto 2 Coppe del mondo (2011 e 2015), 11 titoli di Rugby Championship/Tri Nations e 14 Bledisloe Cup. Per 18 volte capitano degli All Blacks, Whitelock ha registrato 125 vittorie nei suoi 153 test con 22 sconfitte e sei pareggi.

Record

Oltre ad essere il nazionale neozelandese con più presenze Sam Whitelock è anche il più giovane All Black a raggiungere i 100 test internazionali.

Sam Whitelock conquista una touche

Sam Whitelock ha dichiarato da New Zealand Rugby

“Ho parlato del nostro futuro con mia moglie Hannah e i bambini e abbiamo deciso che è ora di chiudere la mia carriera da professionista nel rugby. Penso che se parli con qualcuno che gioca da molto tempo come ho fatto io, quel desiderio di competere non se ne andrà mai. Non è una decisione che abbiamo preso alla leggera, ma è la cosa giusta per me ed è la cosa giusta per mia moglie e i nostri tre figli: Fred, Iris e Penelope. Ora mi aspetta un futuro da padre di famiglia, la cosa che mi entusiasma di più sarà passare più tempo con i miei figli e mia moglie e guardarli fare sport".