Lega Rugby dopo 17 anni torna a organizzare la finale scudetto
Il 31 maggio a Parma. Accettata la proposta del presidente della Fir Duodo. Spaccatura nei club, documento di All Rugby

Diciassette anni dopo l'ultima esperienza (Monza 2008), la Lega italiana rugby tornerà a organizzare una finale scudetto. Il 31 maggio alle 17,30 allo stadio "Lanfranchi" di Parma. La notizia non è ancora ufficiale, ma da fonti attendibili è data per certa. La Lega avrebbe già iniziato a lavorare per l'organizzazione dell'evento e starebbero discutendo sulle questione economiche legate ad esso. La notizia la dà Ivan Malfatto sulle colonne del quotidiano veneto Il Gazzettino.
«Dopo la finale della Coppa Italia a Rovigo, la Lega rugby organizzerà anche quella per lo scudetto. Dividendo l'incasso fra le due finaliste e l'ente stesso. L'associazione dei club ha deciso di accettare quindi l'invito rivolto dal presidente della Federazione italiana Andrea Duodo: non cambierà la sede, come ipotizzato, ma organizzerà in prima persona. È un modo per consolidare la crescita della Lega, nonostante i contrasti interni (le dimissioni del dg Roberto Manghi). Se si vuole far crescere il campionato questa è l'unica strada. Bene ha fatto Duodo a porgere l'assist al presidente della Lega, bene ha fatto Giulio Arletti a raccoglierlo. La notizia non è ancora ufficiale, ma pare certa. Vedremo come sarà la prima finale organizzata dalla Lega a Parma, dopo le tre della Fir».
I precedenti
In passato la Lega dei club ha organizzato in più occasioni le finali scudetto, negli anni Novanta e Duemila. L'ultimo ciclo virtuoso è stato quello della Lire (Lega italiana rugby d'Eccellenza) guidata da Roberto Ghiretti, che fra il 2002 e il 2008 ha organizzato la finale scudetto, facendola crescere come evento e come successo di pubblico, portandola dal "Battaglini" di Rovigo (2002), al "Plebiscito" di Padova (2003-05), al "Brianteo" di Monza (2006-08), dove appunto il 7 giugno 2008 Calvisano-Benetton 20-3 è stata l'ultima finale organizzata dai club del campionato. Poi è passata per due stagioni all'organizzazione diretta della Fir (con scarso successo). Dal 2011 l'organizzazione è stata affidata alla società migliore classificata in regular season fra le finaliste. Dal 2022 è tornata sotto l'egida della Federazione al "Lanfranchi" di Parma. Ora la nuova svolta. Quanto durerà?
Il futuro
Se la sintonia fra Lega e Federazione continua così, probabilmente a lungo. L'idea di un ritorno alla Lega parte dallo stesso presidente della Fir Andrea Duodo. Come gesto di sostegno alla neonata associazione, alle prese con problemi di contrasti interni. Il problema maggiore infatti oggi sembra proprio l'accordo fra i club, la diversa veduta sulla Serie A Elite. Una spaccatura che il sito All Rugby sitetizza così, pubblicando un documenti di tre club.
Il testo su All Rugby
«Arriva da Fiamme Oro, Lazio e Mogliano la prima risposta alle dimissioni di Roberto Manghi dalla carica di direttore generale della Lega Italiana Rugby. È una risposta che conferma una spaccatura fra i dieci club tale da rendere molto complicato a queste condizioni un percorso comune. I tre club contestano la ricostruzione dei fatti esposta da Manghi nella sua lettera (vedi qui in basso il documento) e chiedono al presidente di Lega e ai club che ne fanno parte la nomina urgente di un "rappresentante dei presidenti" e di un "rappresentante tecnico" da inserire nella Commissione Tecnica federale, come da delibera Fir del 14 marzo, ultimo scorso».

«La realtà è che le squadre hanno interessi e amicizie diverse – dice il presidente della Lega, Giulio Arletti – il lavoro che ci aspetta è lungo e ha bisogno di tempo. Serve investire e programmare, ciascuno con la propria visione e i propri mezzi. Noi in attesa di una nomina ufficiale, abbiamo provveduto ad incaricare ad interim Stefano Cantoni come rappresentante tecnico in seno alla Commissione Tecnica Federale, siamo nella fase decisiva della stagione e in questo momento tutti hanno altre urgenze e altre priorità».
«Aspettiamo il prossimo capitolo. La lunga battaglia dentro il movimento, cominciata con lo scioglimento della LIRE nel 2009, continua».