Canada - Italia, Buon lavoro Mr O'Shea, profili interessanti e utili per il suo lavoro ce ne sono

Si chiamava Massimo Catalano, suonava (bene) la tromba ed era uno degli opinionisti di punta del salotto sgarruppato e coloratissimo del Renzo Arbore di "Quelli della notte". Fra le sue massime più note e ancor oggi citate: "Meglio sposare una donna bellissima e molto ricca piuttosto di uno scorfano morto di fame". E ancora: "Meglio una vita piena si successi, denaro e ottima salute piuttosto che un'esistenza fatta di fallimenti, miseria e malattie". Fosse ancora fra noi, avrebbe commentato il risultato di Toronto con il più classico dei "Meglio vincere la terza partita del Tour e tornare a casa con due successi su tre piuttosto che perdere e imbarcarsi sull'aereo del ritorno con un bilancio di 2 sconfitte e una sola vittoria nei Test". Come dargli torto!
L'Italia di Mr O'Shea espugna (per la terza volta e con lo scarto più risicato della storia) la capitale dell'Ontario e sancisce la propria superiorità sulla Nazionale di casa al termine di una gara a modo suo equilibrata e incerta (giallo a Canna al 75') fino al fischio finale. Bella e di livello tecnico elevato proprio no. Ma, a ben vedere, si tratta della notazione in assoluto meno importante. Che Italia e Canada potessero mettere in scena e offrire al pubblico degli appassionati gioco di spessore e ritmi da alto livello... nessuno se lo aspettava. E quando ciò che non ti aspetti non arriva è stupido, oltre che sommamente inutile, ribadire il concetto.
L'Italia ha vinto contro una formazione che le classifiche internazionali situano sulla coda dei secondi 10 al mondo. Che non potesse uscirne roba da libri di storia (ovale) era nell'ordine naturale delle cose. Superiorità netta in chiusa, bene in rimessa laterale e meta (di Gega) da drive dopo conquista in touch. Questo sappiamo fare, il resto, se verrà, alla prossima stagione. Cronache e commenti sparsi dicono di un Gori poco lucido e poco reattivo, di una linea arretrata incapace di costruire avanzamenti efficaci e di un numero invero troppo alto (anche per il nostro livello che altissimo non è) di errori esecutivi. Mani di pietra, tanto per capirci. Ma, si sa, vincere giocando bene è esito scontato e banale. Vincere giocando male, invece...
Buon lavoro Mr O'Shea, non sappiamo (e non azzardiamo) quanto questo giro delle Americhe abbia avuto il potere di illuminare e di indirizzare il suo futuro lavoro. Se cioè queste tre partite le abbiamo svelato aspetti di questa Nazionale che non conosceva o di cui non era stato messo al corrente. Profili interessanti e utili per definire tempi e modi del suo lavoro. Ci auguriamo che così sia stato, quantomeno in ragione dei chilometraggi cui si è sottoposto insieme con i giocatori e il resto dello staff. E comunque è bene che tenga presente che "Chiudere una serie 2-1 è sempre meglio che chiuderla 1-2 o 0-3". Parola del suo amico Massimo C, che da lassù, forse la sta seguendo.
Giorgio Sbrocco per Rugbymeet
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