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I veri appassionati della palla ovale, aspettando il Super Rugby Aotearoa, questa settimana avranno tenuto sottocchio senza dubbio la ripresa del NRL, campionato di rugby league australiano. L’union, per questione dei regolamento e struttura del gioco, sta cercando soluzioni per riprendere a giocare in tempo per la prossima stagione, mentre per quanto riguarda il rugby a tredici, dove non sono presenti né mischie, né touches e nemmeno ruck, si guarda già al futuro. È per questo che la FIRL ha accettato di scendere in campo con questo nuovo torneo che prenderà il nome EURO XIII. 

L’idea è quella di far crescere sempre di più il movimento non legato a FIR, a differenza del Seven e del Beach rugby, e avere molta più visibilità. 

L’idea del vicepresidente, Tiziano Franchini, sarebbe quella di proporre due squadre selezionate dal campionato italiano, ma potrebbe anche esserne inserita soltanto una, dipenderà dalla decisione finale del comitato organizzativo di EURO XIII. Per quanto riguarda la competizione italiana di club, si sta studiando per creare un campionato lungo 8 mesi, con il sogno di creare una franchigia per zona per rendere sempre più competitiva la selezione che farà parte di questo nuovo progetto. Servirà dunque per creare una maggiore visibilità allo sport sperando che possa portare sia continuità che produttività al movimento molto legato al nostro sport, ma sotto un’altra federazione e dunque con obiettivi simili che vanno a parti opposte.