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Un nome che gli ha causato non pochi sorrisi, confusione e esitazioni.

È il 1991, Samoa partecipa alla sua prima Rugby World Cup. E per essere la prima gli isolani sfoggiano un rugby impressionante: vittoria storica a Cardiff contro il Galles (16-13), sconfitta di misura dall'Australia (3-9), trionfo contro l'Argentina (35-13). Al loro primo Mondiale i Manu Samoa accedono ai quarti di finale. Purtroppo la loro avventura terminerà a Murrayfield, dove saranno sconfitti dalla Scozia (6-28).

In due settimane la nazionale isolana fa esultare i propri tifosi nel mondo, in primis quelli emigrati nella vicina Nuova Zelanda. Proprio qui Agato Tuiavii e sua moglie, pochi giorni dopo la fine del Mondiale, danno alla luce un bambino. Agato è un grande fan del rugby e, in onore della sua nazionale reduce da un Mondiale superlativo, decide di battezzare il figlio con un nome "cerimoniale": World Cup Anthony Manu Samoa Tuiavii. 

Inutile dire lo stupore quando a 15 anni giunse negli Stati Uniti e al controllo videro il suo passaporto. Negli anni trascorsi negli States quasi tutti lo chiamavano "Manu", eccetto un suo insegnante che lo chiamava con il suo nome di battesimo.

Nel 2008 fece ritorno in Nuova Zelanda. A detta del Ministero degli Affari Interni neozelandese non esiste altra persona nel Paese a portare quel nome, pertanto lui è l'unico a chiamarsi "World Cup".

Oggi "World Cup Anthony" ha 26 anni e gioca a rugby league in una squadra di Hamilton.

 

Foto da nzherald.com