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Alessandro Battistin ha 55 anni, una moglie e una figlia di 8, per vivere fa l'agente scelto della Polizia di Stato presso la questura di Padova. Da un paio di mesi gli è stata diagnosticala la SLA. È costretto in carrozzina e ogni sua speranza di non soccombere a un male che non perdona è affidata alla scienza e agli scienziati. Un mese e mezzo fa è stato inserito, dopo i controllo e le indagini diagnostiche del caso, in un gruppo di malati su cui verrà sperimentato un nuovo farmaco presso la Neurologia dell'azienda ospedaliera di Padova. Prima seduta lunedì 4 dicembre,

Ieri la notizia che il suo nome, in quella lista, non c'è più. E che se vorrà comunque tentare la via del farmaco sperimentale dovrà provvedere personalmente all'acquisto.

Se è vero che la finalità ultima dell'informazione è portare a conoscenza dei cittadini fatti e persone che rischierebbero di rimanere sconosciuti, queste poche righe siano il segnale a Sandro e a tutti quelli come lui, che nel mondo spersonalizzato e ipertecnologico che molti vorrebbero distante dai drammi della vita di tutti i giorni, qualcuno ancora in grado di indignarsi c'è. E farà di tutto per farsi sentire.

Tieni duro Sandro!