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Ormai è sulla bocca di tutti gli appassionati, ciò che si è rivelato l'ennesima nota dolente nel mondo del rugby. L'evento sarebbe accaduto al termine di una trasferta giocata dalla squadra del Monti Rugby Rovigo Junior a Treviso. Un giocatore 16enne di Monselice, passato dalla categoria Under16 a Under18, è stato vittima di un atto di bullismo.

Come riporta Il Gazzettino e Il Corriere del Veneto, durante il viaggio di ritorno in pullman, il ragazzo si sarebbe rifiutato di sottoporsi al taglio dei capelli a zero. Questo lo ha portato ad essere vittima di una penitenza chiamata "Bottone": i ragazzi, spogliatisi dei vestiti, hanno dato vita ad un "quiz" particolare; il capitano faceva le domande e i compagni rispondevano "colpendo" il bottone, ovvero la schiena del malcapitato. Il giovane vittima di questo atto brutale ha rivelato l'accaduto al fratello maggiore, anch'egli rugbysta, e successivamente alla madre.

Dopo la denuncia ai carabinieri, la società è stata messa sotto indagine. Oltre ai minorenni accusati di bullismo, tra gli indagati c'è l'allenatore del Rugby Rovigo Junior, nonchè ex All Black Joe McDonnell, accusato di omissione di impedimento insieme agli altri membri dello staff: Andrea Rossetto, Massimiliano Boaretto, Massimiliano Ravalle, Enrico Vegro, Massimiliano Perini.

La madre della giovane vittima ha affermato di aver scritto un messaggio al coach McDonnell... e che questi non abbia mai risposto. Nel frattempo il giovane ha lasciato il club rodigino e sarà tesserato per un'altra squadra.

Il mondo del rugby sembra non prendere posizione a riguardo. I commenti di Roberto Roversi e Matteo Ferro sembrano non voler ingigantire l'evento, sostenendo che tutto rientra nella goliardia della palla ovale, e che in passato c'erano "riti di iniziazione" molto più estremi. È pur sempre vero che un conto farlo tra maggiorenni, un conto quando la vittima è molto giovane e, probabilmente, non consenziente.

Nel frattempo Marzio Innocenti, presidente del Comitato Veneto, ha annunciato che invierà gli articoli alla Procura Federale. Il Procuratore della Repubblica di Rovigo ha affermato di trattare con "cautela" il caso, dal momento che è consapevole di questi atti "goliardici" usati nel mondo del rugby, ed è quindi difficile parlare di bullismo se l'azione non è continuata nel tempo; ma c'è il referto medico che parla di una prognosi di 10 giorni per il ragazzo, e questo cambierebbe tutto visti i danni fisici causati.

 

Foto Monti Rugby Rovigo Junior