A 25 anni dalla nascita del professionismo, individuata dai guru ovali dal 1995, dopo il terzo mondiale di rugby, quello sudafricano, il noto portale web della palla ovale mondiale Planet Rugby ha iniziato a stilare il miglior XV internazionale dell’era professionistica. Non è stato selezionato nessun italiano sino al ruolo di numero 8 dove spicca il capitano azzurro Sergio Parisse.

Nel Planet Rugby Professional XV i giocatori sono stati giudicati per il loro contributo all'era professionistica e sono stati considerati solo i giocatori che hanno giocato almeno il 50% della loro carriera nel professionismo, per questo motivo non compare Zinzan Brooke.

La selezione è stata difficilissima, sono rimasti fuori dai primi 4 posti giocatori del calibro di Imanol Harinordoquy, Billy Vunipola, Taulupe Faletau, Totai Kefu, Gary Teichmann e Jamie Heaslip.

 

 

Planet Rugby’s Greatest Professional XV: Numeri 8

Nominations:

Duane Vermeulen (54 caps, 3 tries, 1 World Cup)

Kieran Read (127 caps, 26 tries, 2 World Cups)

Lawrence Dallaglio (88 caps, 17 tries, 1 World Cup)

Sergio Parisse (142 caps, 16 tries)

 

 

Sergio Parisse viene così elogiato da Planet Rugby:

Sergio Parisse con 18 anni di test match internazionali è di gran lunga il più grande dell'era moderna, solo i recenti disastri naturali in Giappone e successivamente l’epidemia di covid in tutto il mondo lo hanno privato della giusta celebrazione d’addio. In breve, il rugby non vedrà mai un altro giocatore come lui.

Sergio Parisse è probabilmente il giocatore più dotato di talento che sia stato mai visto maneggiare un pallone da rugby negli ultimi 25 anni. Un giocatore così incredibilmente talentuoso che uno dei suoi allenatori internazionali una volta disse: "Sergio avrebbe potuto davvero giocare in qualsiasi posizione a livello internazionale dal numero 4 al 15". Nonostante sia ufficialmente il "più grande perdente" nella storia le sue rappresentazioni iconiche con gli Azzurri sono state qualcosa che lo ricorderanno per sempre. Ogni tifoso avversario voleva vedere la propria squadra battere l'Italia, ma Parisse è stato quasi sempre il man-of-the-match degli sconfitti.

Il suo passaggio sotto mano dalla base della mischia o i suoi scarichi da dietro la schiena sono leggenda. Peter Richards, ex mischia dell'Inghilterra, che ha giocato con Parisse al Benetton una volta ha rivelato che il numero otto aveva un passaggio più veloce e più lungo con entrambe le mani rispetto ai tre numeri nove internazionali della squadra.

La scelta più difficile, la nostra testa dice Kieran Read, ma il nostro cuore ci ricorda anche che il rugby è divertimento. Su questa base, il nostro numero otto dell'era professionale per le sue 18 stagioni di genialità senza pari è Sergio Parisse.