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Anche durante la gara di ritorno tra Benetton e Zebre entrambe le squadre sono state monitorate con la tecnologia satellitare K-GPS di K-Sport, il primo sistema GPS specifico per il Rugby sviluppato interamente in Italia.

Ed oggi, anche grazie alla collaborazione con Rugbymeet che rende accessibili le più moderne tecnologie a tutti i club, è possibile confrontare i dati dei club d'elite con tutti i campionati italiani, anche a livello giovanile.

Infatti, se i dati relativi alle performance fisiche sviluppate nelle maggiori competizioni internazionali (dai mondiali al 6 Nazioni) sono già noti ai più, K-Sport negli ultimi anni ha investito ed approcciato a livello di ricerca anche nel monitoraggio di squadre fino alla Serie C.

E sono emersi risultati davvero interessanti!

Se da un lato è intuitivo immaginare che i valori sviluppati dalle squadre di Premiership siano superiori a quelli del Campionato di Eccellenza, meno banali risultano le differenze riscontrate tra i ruoli. Ad esempio, parlando di distanza percorsa ad alta velocità, se nel TOP14 un'ala percorre una distanza quasi doppia rispetto ad un estremo, nella Premiership i 2 ruoli si equivalgono.

E ancora, mentre un mediano d'apertura che gioca in Francia è abituato a percorrere ad alta velocità una distanza pari a 1/5 rispetto a quella di un centro, nel 6 Nazioni queste si equivalgono, ed in Premiership succede addirittura il contrario!

Comparando i dati dei professionisti con quelli dei dilettanti, appare evidente come la differenza prestativa si ritrovi nelle azioni ad altissima accelerazione, nelle frenate brusche con seguente cambio di direzione ed a livello di potenza sviluppata.

Infatti, limitandosi ad analizzare le azioni ad alta velocità, scopriamo che Pasin e Dodo (nell'occasione rispettivamente schierati come centro ed ala nell'ASD Fano Rugby, Serie C) percorrono ad altissima velocità lo stesso numero di metri dei Top Players! Dov'è il trucco?

Beh, guardando la partita si scopre che mentre uno specialista come Habana è capace di raggiungere picchi di velocità in spazi strettissimi e di mantenere la velocità anche durante dei significativi cambi di direzione, i fanesi riuscivano a percorrere decine di metri ad alta velocità tutti nello stesso contropiede semplicemente perché gli avversari non erano efficaci nei placcaggi!

 

 

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