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La touche, il lineout o per noi italici la rimessa laterale è probabilmente la fase di gioco più complicata ma allo stesso tempo spettacolare dello sport del rugby. Durante una partita di alto livello vengono giocate circa 30 touche (15 per parte), un numero da non sottovalutare in considerazione che proprio dal lancio di gioco in touche partono i sistemi di attacco o di uscita (in caso di touche in difesa) più importanti e delicati.

Le fasi di conquista sono fondamentali nel gioco del rugby, un buon lavoro in touche o in mischia incide notevolmente sul risultato finale, ad ogni livello. Oggi parleremo di questo particolare frangente con l’ex capitano della nazionale Marco Bortolami, indubbiamente uno dei massimi esperti di questa fase di gioco. Bortolami è stato seconda linea e capitano di club prestigiosi come Narbonne (Francia), Gloucester (Inghilterra) e Zebre Rugby oltre che dell’Italia (112 caps). Da 4 anni il 40enne originario di Padova è il responsabile tecnico della touche del Benetton Rugby.

Negli ultimi anni l’aggiunta della figura dell’allenatore della touche si sta affermando in tutto il mondo non solo ad alto livello, andiamo quindi a scoprire con Marco i particolari di questo lavoro.

 

 

  • Quanto sono fondamentali le fasi di conquista come la touche nell’economia del gioco e del risultato, soprattutto ad alto livello?

“Le fasi di conquista sono fondamentali perché il possesso è importantissimo, perdere una rimessa  laterale o una mischia chiusa ad alto livello comporta a volte non vedere la palla per cinque minuti. Parliamo di eventi che spostano gli equilibri della partita. Ci sono squadre come Saracens che fanno della difesa il loro punto forte e usano il possesso dell’ovale per mettere in difficoltà gli avversari. La qualità della conquista ti mette in condizione di poter dominare il gioco.”

 

 

  • Qualche numero? Percentuali di touche vinte/perse nelle ultime stagioni?

“Negli ultimi 4 anni con Benetton vantiamo una percentuale media di successo in touche vicina al 90%. E’ una buona media, la scorsa stagione siamo stati la 5° migliore touche del campionato di PRO14 nonostante la competizione sia molto serrata. Abbiamo lavorato bene ma abbiamo margini di miglioramento ancora molto ampi.”

“Le percentuali in difesa sono invece molto variabili, dipendono dalla filosofia dell’avversario in una particolare partita, dalla strategia di difesa che intende adottare. Noi stessi scegliamo di saltare e contendere in aria in base al sistema dell’avversario.”

“Il trend negli ultimi anni tende a evitare la contesa in alcune zone del campo come a 10 metri dalla propria linea di meta per concentrasi sulla spinta in maul. Ognuno ha la sua filosofia.”

 

 

  • Soddisfatto dei tuoi primi 4 anni in Benetton come allenatore della touche?

“Si, sono soddisfatto perché la competenza dei giocatori è migliorata molto. Sono soddisfatto della loro capacità di lavorare con il nostro sistema. Adottiamo un sistema semplice e aperto in cui i giocatori hanno la libertà di interpretare le chiamate in partita. Sistema in cui i giocatori sono liberi di agire ma con dei focus ben precisi.”

“Sono venuto a sapere che i Bristol Bears, una delle prime quattro squadre inglesi di Premiership, durante il lock down hanno analizzato il nostro drive. La cosa mi gratifica, significa che la nostra maul è apprezzata anche all’estero. Non è passato inosservato il fatto che i nostri tallonatori sono tra quelli che hanno segnato più mete nella stagione, quasi tutte da maul.”

“Quindi sono soddisfatto ma conscio che c’è tanto lavoro da fare. E’ importante sapere quali sono i propri punti di forza ma allo stesso tempo sapere anche dove migliorare. Non dobbiamo accontentarci.”

 

 

  • Come il gioco del rugby anche le dinamiche di touche si sono evolute. Quanto è cambiata negli ultimi anni questa particolare fase di gioco?

“Sicuramente si è evoluta ma i cardini tecnici sono molto simili a quando giocavo 4 anni fa, la tecnica di base richiesta è la stessa.”

“E’ cambiato molto, invece, l’aspetto strategico di approccio. Oggi è fondamentale che i giocatori capiscano i sistemi e le aree in cui lavorare durante la prossima partita. Nei drive in particolare oggi viene allenata la capacità di applicare forza in spinta per un certo tempo.”

“A livello di regolamento va detto che la fase di touche è cambiata meno rispetto alla mischia ordinata. Ultimamente però ciò che mi preoccupa è la consistenza dell’approccio arbitrale in touche o in maul. Capisco sia difficile controllare 16 uomini in movimento, è sicuramente complesso. Mi piacerebbe però un maggiore supporto arbitrale, capisco sia difficile ma fa parte del gioco.”

 

 

  • Nell’ultimo mondiale quanto è stata decisiva la maul per il Sudafrica campione?

“Si lo è stata come la loro conquista in generale. Gli Springboks hanno fatto registrare la migliore rimessa laterale con il 97% di successo, penso abbiano perso solo una o due rimesse laterali in tutto il mondiale.”

“A livello di drive la loro maul viene costruita sulla base 3+3 come molte altre squadre, la loro arma in più sta nella fisicità. Hanno fisicità in spinta e tecnica, questi ingredienti messi insieme fanno un’arma micidiale”.

“Analizzando però nel dettaglio la loro qualità dei blocchi emerge che i movimenti non sono sempre perfetti ma ciò viene in secondo piano visto che la loro capacità strategica e tattica è di altissimo livello. Guariamo molto al Sudafrica, vogliamo impariamo dai migliori.”

 

 

  • Quanti sono e quali sono i fondamentali della touche?

“I cardini tecnici si basano sulla tecnica individuale di saltatori e alzatori. Nei saltatori è importante la capacità di tenere il corpo rigido, negli alzatori è importante la forza esplosiva ma anche la tecnica. E’ fondamentale la capacità di coordinazione del blocco dei tre.”

“Poi entra in gioco tutto l’aspetto tattico. Io punto molto sulla semplicità (sotto pressione i giocatori devono avere un sistema semplice per vincere i propri palloni), su un sistema di chiamate efficace e sulla capacità dei giocatori di esprimere le proprie qualità.”

 

 

  • Nelle categorie amatoriali di serie B o C molto spesso la touche è trascurata, cosa consiglieresti agli allenatori ?

“A volte è difficile capire quali sono i nodi da sciogliere per formare una touche vincente. Io penso che quando qualche meccanismo non funziona bisogna semplificare, ad esempio focalizzarsi su tanti movimenti per me vale a dire aggiungere difficoltà. Avere meno variabili può essere la soluzione, è ovvio però che se è facile per noi è facile difendere anche per l’avversario. La chiave è un sistema semplice ma efficace.”

“A volte si va a ricercare troppo la complessità del sistema di movimenti o chiamate, a mio avviso bisogna andare incontro alle qualità dei nostri giocatori. Vanno privilegiati i loro punti di forza. Ad esempio il gesto del lancio dei tallonatori è estremamente complesso, varia a seconda del giocatore. Per me va privilegiato un certo tipo di lancio valorizzando al meglio le qualità del singolo lanciatore. Molte volte non ci poniamo queste domande e chiediamo ai tallonatori lanci difficili.”

 

 

  • I tuoi video corsi sono online su Sportwig, una libreria ondemand a disposizione di allenatori e sportivi, professionisti e appassionati. Cosa pensi del progetto Sportwig?

“Credo che sia un’ottimo progetto che da l’opportunità a tutti di aver accesso comodamente da casa a una formazione e informazione di qualità. Il mio modo di allenare non è l’unico e non è il migliore, è il mio modo. Chi partecipa ai miei video corsi può avere indicazioni importanti su tanti temi, credo che più informazioni si possano digerire più si abbia la possibilità di trovare il proprio sistema.”

 

 

  • Il tuo in particolare che corso è? Perché un allenatore dovrebbe seguirlo?

“Il mio video corso sulla touche è diviso in più parti, parleremo di tecnica individuale, micro skills e micro abilità coordinative che sono fondamentali per eseguire il gesto in maniera corretta.”

“Due video corsi sono focalizzati sullo sviluppo del sistema di attacco e difesa. E’ un buon punto di partenza per andare a sviluppare un buon livello tecnico personale.”

“Ovviamente la rimessa laterale come tutti gli aspetti del gioco può essere studiata, la domanda che mi faccio è quante delle informazioni che recepiamo siano realmente utili per i giocatori? Un allenatore vincente è quello che riesce a trovare i dettagli importanti e selezionarli per dare concretezza al sistema. Questo vale per qualsiasi allenatore a qualsiasi livello operi, secondo me questi sono gli aspetti più importanti da considerare del corso”.

 

 

Marco Bortolami ha creato un video corso sulla rimessa laterale nel rugby, dalle basi alla strategia di attacco e difesa >> clicca qui <<

 

 

  • Il sogno di molti giocatori di rugby è raggiungere il massimo livello, in Italia questo significa indossare la maglia azzurra. Tu questo onore lo hai già avuto, qual’è ora il tuo sogno da allenatore?

“Il mio obiettivo, più che un sogno, è evolvere come allenatore, quindi diventare capo allenatore visto che in questo momento sono un assistant coach.”

“Voglio mettermi alla prova nel massimo livello, prima nei massimi campionati europei e poi in ambito internazionale, questo richiede step evolutivi e di apprendimento. Mi sono reso conto che l’esperienza che si fa imparando dagli errori è fondamentale per crescere. Quello che propone l’allenatore deve cambiare ed evolversi in continuazione.”

“Non ho fretta ma ho una grande spinta emozionale e passionale per il lavoro che faccio. Credo che lavorare duramente e avere ben chiaro gli step del percorso possa trasformare il sogno in un obiettivo.”

 

- Per concludere… Un personaggio a cui ti ispiri?

“Il personaggio della mia infanzia che mi ispira di più è Michael Jordan. Mi viene in mente una sua citazione: “I limiti come le paure spesso sono solo un’illusione”. Non bisogna mai avere paura di pensare in grande”.

 

 

 

L’esclusivo video corso di Marco Bortolami sulla touche è diviso in tre parti. A questo link info e costi

 

 

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