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In Inghilterra non vanno troppo per il sottile, un noto sito inglese elenca, a loro giudizio, le 5 Nazionali che hanno avuto il minor tasso di crescita o addirittura un' involuzione dalla Coppa del Mondo 2011 ad oggi. Purtroppo per noi viene nominata anche l’Italia, ma vediamo nel dettaglio cosa pensano i padroni di casa della prossima Rugby World Cup 2015.

 

1- SPRINGBOKS

Un Rugby Championship disastroso che li vede perdere in casa contro l’Argentina. Un coach, Heyneke Meyer, che non ha saputo dare un’ossatura alla squadra ed è ancora in cerca del XV ideale. Una nazionale troppo legata ad alcuni “senatori” che hanno perso però lustro con il passare degli anni.

 

2- FRANCIA

Araba Fenice del rugby, ogni volta messa al rogo e poi “rinasce” dalle sue ceneri, proprio come nella Coppa del Mondo 2011. La prima uscita contro l’Inghilterra non ha convinto e la squadra non sembra ancora in ottima forma, la strada per fare bene alla RWC sembra lontana ma non bisogna mai fidarsi dei Galletti.

 

3- ITALIA

La nota positiva è l’innesto di tanti giovani talentuosi nel XV Azzurro che però peccano sicuramente d’esperienza. La Coppa del Mondo 2015 probabilmente arriva troppo presto per questa Italia con poco equilibrio, da una parte giovani e pochi caps, dall’altra veterani a fine carriera e prestazioni in declino. La paura più grande per i tifosi italiani deve ancora venire, tutti attendono la fine del torneo per sapere se avranno ancora Capitan Parisse al timone.

 

4- SAMOA

Non è più la squadra di qualche anno fa, a riconfermalo è la sconfitta contro le Fiji in finale di Pacific Nations Cup. Se aggiungiamo, la diatriba interna tra Federazione e l’associazione dei giocatori (n.d.r. e qui in Italia ne sappiamo qualcosa) e l’assenza di giocatori di livello nei ruoli chiave, abbiamo il quadro completo della situazione.

 

5- GALLES

La selezione naturale che ha lasciato fuori diversi giocatori “datati”, abbinata alle scelte di Warren Gatland fanno si che al Galles del 2015 manchino giocatori in grado di prendere in mano la squadra e guidarla verso il successo. Sono lontani i tempi in cui i Dragoni sorprendevano tutti con prestazioni sopra le righe come il Grande Slam del 2012 nel 6 Nazioni e la semifinale di RWC 2011 persa poi contro la Francia.

 

Un'analisi discutibile che però trova un fondo di verità. Vogliamo però dare tutto il nostro sostegno e la nostra fiducia ai ragazzi della Nazionale italiana che scenderanno in campo tenendo alti i colori italiani nell'evento più importante dell'anno. Forse i dati non sono dalla nostra parte ma una cosa è certa, il movimento rugbystico italiano, al di là delle politiche e delle burocrazie, è un movimento che vuole crescere sia a livello nazionale che internazionale e sappiamo tutti molto bene che se un rugbysta si mette in mente una cosa, prima o poi la raggiunge.

Foto Elena Barbini

 

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