x

x

Quattro quadri su tela e sette opere su carta sono state consegnate alla Fondazione “Il Museo del Rugby, Fango e Sudore” dall’artista Alberto De Pascale che ha dato forma e colore ad una delle sue passioni: il rugby.

Così De Pascale descrive la sua fonte d’ispirazione:

“[…] Si dipinge ciò che si ama. Il soggetto, o il motivo sotteso di queste opere, è l’innamoramento del tutto casuale, ma proprio per questo travolgente, per un gioco – ma è un gioco? O non è forse la metafora della vita? - , misterioso ed affascinante, leggiadro e virile, praticato da pazzi poeti, che on potendo essere da me soddisfatto, per chiari motivi, si è insinuato tra i miei sentimenti e trova espressione in una versione pittorica.”

“Le strisce colorate delle maglie che si avviluppano, si snodano, si flettono e si allungano nella corsa verso la meta; le braccia e le mani che si protendono alla conquista di un pallone alto tra le nuvole, prezioso come il sole; la sacralità della porta-totem che aspetta di essere violata o dalla palla o dall’uomo”.

“Sono queste le immagini del desiderio che entrano a far parte, o si sovrappongono alla visione della natura; ma non a confondere, bensì a completare il rapporto tra me e l’esterno che è poi il senso della vita.”

Romano, classe 1936, De Pascale ha conseguito la maturità artistica per poi abilitarsi all’insegnamento del disegno. Dopo il biennio in architettura, ha conseguito la laurea in sociologia. Disegnatore progettista presso il settore tecnico dell’INAM, è stato capo ufficio manutenzione presso la USL RM15.

Ha esposto per la prima volta le sue opere nel 1952. Un percorso espositivo che arriva al 2011 con la personale presso il Palazzo Comunale di Opi (L’Aquila).

Oggi le opere di De Marchi accolgono il visitatore nella nuova sede de Il Museo del Rugby che verrà inaugurata nel mese di settembre.

ISCRIVITI AL SOCIALNETWORK DEL RUGBY!!!