Il diavolo e l'acqua santa!
Penultima partita del Championship 2013, la Nuova Zelanda sfida i Pumas a La Plata e deve ottenere una vittoria e il punto di bonus per presentarsi la prossima settimana all’Ellis Park con 5 punti da poter gestire per finire in testa questo torneo.
Purtroppo per gli All Blacks l’Argentina è cliente ostico e spigoloso, respinge le ondate di marea nera e riesce a mettere dubbi nella linea difensiva neozelandese.
L’inizio è in sostanziale equilibrio, con le due squadre che intendono darsi battaglia su tutti i palloni da subito e senza esclusione di colpi. La logica conseguenza sono una serie di calci di punizione non sempre sfruttati a dovere.
All’8’ i Pumas, dopo un calcio sbagliato da Marcelo Bosch e un drop corto di Nicolas Sanchez, passano in vantaggio con un calcio piazzato di quest’ultimo, ma già al 12’ si ristabilisce la parità con il piede di Aaron Cruden. 3 a 3.
Argentina ancora avanti al 15’ sempre con Sanchez, ma per ogni calcio messo sembra destino che debba sbagliarne un altro. Solo 6 a 3.
La Nuova Zelanda reagisce e castiga il poco cinismo Pumas con la meta di Julian Savea, non trasformata da Cruden. All’22’ 6 a 8.
Prima della fine del primo tempo altri 3 punti per parte sempre dai piedi di Cruden prima (27’) e Sanchez poi (30’). Primo tempo sugli scudi per i Pumas che non lasciano scappare gli All Blacks, ma che se avessero concretizzato tutte le possibilità al piede ora sarebbero sul 18 a 11, invece che sul 9 a 11.
Nel secondo tempo salgono in cattedra i tutti neri che impongono ritmo e tempi di gioco agli avversari, ma è Marcelo Bosch a riportare l’Argentina avanti con un calcio piazzato. 12 a 11.
La reazione All Blacks è veemente ed immediata. Al 45’ il solito Cruden rimette i tutti neri a +2 dai Pumas e nei successivi 10 minuti la Nuova Zelanda mette in fila ben 12 punti, frutto delle mete di Sam Cane al 51’, molto migliorato il suo rendimento durante tutto il Championship, e di Ben Smith al 55’. Con la trasformazione di Cruden fa 12 a 26 e una tegola bella pesante sulle teste argentine
Al 63’ i Pumas accorciano le distanze con 3 punti al piede di Nicolas Sanchez, ma all’79’ arriva la seconda meta di Ben Smith e il punto di bonus che gli All Blacks avevano come obiettivo.
Il match si chiude sul 15 a 33 con la trasformazione di Beauden Barrett, entrato al posto di Cruden.
Tanto cuore Pumas, organizzazione ed esperienza All Blacks, questi sono stati gli ingredienti di questa partita. La furia a volte poco ortodossa degli argentini, contro le movenze codificate dei neozelandesi, il caos e l’ordine, la frenesia e la calma, insomma: il diavolo e l’acqua santa!
Signori il Man of the March Rugbymeet è senza di dubbio Ben Smith, autore di due mete, compresa quella del bonus offensivo. A questo ritmo di segnature può tranquillamente andare a caccia del recordman in nero, il grande Doug Howlett!
Il Tabellino:
Mete: 22’ Julian Savea (All Blacks), 51’ Sam Cane (All Blacks), 55’ e 79’ Ben Smith (All Blacks)
Argentina
1 Marcos Ayerza, 2 Eusebio Guinazu, 3 Juan Figallo, 4 Julio Cabello, 5 Patricio Albacete, 6 Juan Martin Fernandez Lobbe (c), 7 Pablo Matera, 8 Juan Manuel Leguizamon, 9 Martin Landajo, 10 Nicolas Sanchez, 11 Juan Imhoff, 12 Santiago Fernandez, 13 Marcelo Bosch, 14 ,Lucas Amorosino, 15 Juan Martin Hernandez
16 Agustin Creevy, 17 Nahuel Lobo, 18 Juan Pablo Orlandi, 19 Mariano Galarza, 20 Benjamin Macome, 21 Tomas Cubelli, 22 Felipe Contepomi, 23 Horacio Agulla
Coach: Santiago Phelan
All Blacks
1 Tony Woodcock, 2 Andrew Hore, 3 Owen Franks, 4 Brodie Retallick, 5 Sam Whitelock, 6 Liam Messam, 7 Sam Cane, 8 Kieran Read (c), 9 Aaron Smith, 10 Aaron Cruden, 11 Julian Savea, 12 Ma'a Nonu, 13 Conrad Smith, 14 Ben Smith, 15 Israel Dagg
16 Keven Mealamu, 17 Wyatt Crockett, 18 Charlie Faumuina, 19 Jeremy Thrush, 20 Steven Luatua, 21 Tawera Kerr-Barlow, 22 Beauden Barrett, 23 Charles Piutau
Coach: Steve Hansen
Domenica 29 Settembre ore 00.40 SkySport
Estadio Ciudad de La Plata, La Plata
Arbitro: Jaco Peyper (Sud Africa)
Assistenti: