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Mondiale U20

Proponiamo una interessante intervista a Andrea Di Giandomenico, l’allenatore della Nazionale italiana Femminile che tanto bene ha fatto negli ultimi anni. Di Giandomenico è considerato un pilastro del movimento italiano e con lui vengono analizzate la crescita e gli obbiettivi del rugby femminile a pochi giorni dal Torneo Petternella, la manifestazione che si terrà a Rovigo è un appuntamento fisso per il rugby femminile (versione seven) a poche settimane dalla partenza del campionato.
Ricordiamo che la nazionale italiana femminile sarà impegnata in primavera nel 6 Nazioni e ad Agosto nella Women Rugby World Cup in Irlanda. 

Andrea Di Giandomenico dall’intervista fatta da Andrea Gardina: “Negli ultimi anni abbiamo notato una grande crescita, sia da un punto di vista d’interesse a livello mediatico e di pubblico, che per quanto riguarda il lato statistico a livello di numeri di giocatrici che si approcciano a questo sport. Ci avviciniamo a quello che sarà l’anno del Mondiale (agosto 2017 in Irlanda, ndr) e dopo aver fallito l’obiettivo nel 2014, siamo arrivati ad ottenere una qualificazione significativa e a far entrare l’Italia nel novero delle squadre che contano”.

 

Risolto il problema Coppa del Mondo, ci sarà da progettare un approdo olimpico.

“Tutti quanti guardando le Olimpiadi alla televisione ci siamo rammaricati di non esserci. Ma d’altronde è un torneo a dodici squadre e quindi la competizione aumenta e la concorrenza è serrata. Molte formazioni non si sono riuscite a qualificare, pur avendo puntato molte risorse e riposto grosse aspettative. In campo maschile, la Spagna ha eliminato Samoa, mentre nel femminile non ci sono state formazioni quotate come Olanda o Russia. L’obiettivo ora dev’essere quello di allargare la base e portare avanti un progetto parallelo tra rugby a quindici e rugby a sette e poi ovviamente di sviluppare sempre più quest’ultimo.”

 

Un rugby femminile che cresce in Italia e che inizia anche ad affacciarsi all’estero, così come avvenuto negli anni scorsi nel maschile.

“Sicuramente. Alle ragazze che già avevamo in Francia, se ne andranno ad aggiungere altre tre in Inghilterra (leggi qui) e potranno tornare senza dubbio arricchite da una nuova esperienza individuale e positiva anche in un’ottica di squadra. Sono sempre pronto ad incentivare esperienze simili, perché lo sono in primis a livello personale. Non vorrei, tuttavia, far percepire un messaggio sbagliato. Ci sono moltissime ragazze in Nazionale che hanno sempre giocato e continuano a giocare in Italia e la loro formazione è altrettanto ottimale e sono dei punti di riferimento per la squadra”.

 

L’avvio della nuova stagione coincide con il Torneo Petternella.

“Quest’anno arriva alla ventesima edizione, il che è un traguardo davvero notevole. Stiamo parlando sempre più di Seven negli ultimi anni con l’avvicinamento e l’approdo alle Olimpiadi, ma in Italia abbiamo questo fiore all’occhiello che va avanti da vent’anni. Personalmente farò di tutto per essere presente”.

 

Foto Elena Barbini