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Presentare Italia – Fiji senza prevederne l’epilogo è operazione che mi rifiuto di compiere. Quella che si disputerà a Catania è infatti partita che poco di importante ha da dire se non l’esito finale. Dal momento che di perdere pur giocando abbastanza bene, quando non addirittura meglio dell’avversario vittorioso, mi sarei stufato di scrivere. Non che all’Italia del rugby sia capitato spesso (di perdere dimostrandosi superiore al competitor). È che il concetto di sconfitta onorevole ho deciso unilateralmente di bandirlo dal mio lessico e dal mio modo di intendere lo sport. Quindi: con le Fiji, o vinciamo o… vincono loro. Nella prima ipotesi gli azzurri avrebbero strappato la sufficienza (non proprio un 18, ma niente più di un 22 di incoraggiamento stima) all’esame di novembre, nella seconda…

Ci fu un tempo in cui battere le Fiji a nord dell’equatore era operazione (quasi) scontata. Bastava il freddo cui gli isolani non erano abituati e il gioco era fatto. Ricordo una versione siberiana di Italia – Fiji andata in scena a Monza (26 novembre 2005) sotto una mezza tormenta di neve con i nostri avversari molto prossimi all’assideramento e alla fine sconfitti. A casa loro, invece, non siamo mai riusciti a spuntarla. Ma ora il clima non basta più. Dei 23 isolani annunciati in lista gara, solo quattro giocano (e vivono) sotto l’equatore: il n. 9 Lomani e Moses Voka che giocano in patria, Volavola a Northarbour e Rinakama a Northland, entrambi in Nuova Zelanda. Il resto in Europa, da La Rochelle a Tolone, da Pau a Motpellier, fino ad Agen e a Macon (Federali 1, ci gioca il tallonatore di riserva Sunia Koto), altri disputano campionati in Inghilterra con Northampton, London Irish e Newcastle. Uno, Senioli veste la maglia dei Saracens romeni di Bucarest. Una nazionale europea che più europea non si potrebbe, insomma. Che disputerà il test match di apertura in una città, Catania, che promette calore e passione al fianco degli uomini di O’Shea e Parisse, ma niente gelate, niente tormente, niente campi ghiacciati.

L’Italia risponde con l’esordiente Hayward estremo, due ali scuola Petrarca, una coppia inedita di centri firmata Zebre e Canna-Violi in mediana. Come dire: dovesse finire male, almeno ci abbiamo provato e mettere in campo il meglio della nostra gioventù! In terza linea accanto a Parisse ci sono due flanker made in Treviso, non esattamente due fulmini di guerra con la palla in mano ma, probabilmente, il massimo di cui al momento disponiamo nel ruolo. Treviso anche in seconda, con Fuser e Budd all’insegna del “questo abbiamo, al momento”. Prima linea con Ferrari a destra e Lovotti sul lato introduzione, per un reparto che somma la miseria di 25 caps in totale ma che promette assai, almeno in prospettiva. Tallonatore è Bigi, un’altra scommessa. In panchina c’è posto anche per l’Eccellenza, con Licata delle FFOO che probabilmente farà il suo debutto nella ripresa. Per il resto: un vecchietto (Ghira), con Zani, Chistolini e Lazzaroni per gli avanti. Tre per la linea arretrata: Gori, McKinley e Minozzi, gli ultimi due uncapped.

Il ct ha detto più volte che l’Italia è un cantiere aperto con all’entrata il cartello di lavori in corso. Ci dobbiamo fidare di lui, del suo lavoro e di quello dei suoi collaboratori. E apprezzare il fatto che il tanto decantato cambio generazionale sia finalmente cominciato in grande stile. Qualcuno di buono è fuori per infortunio (Campagnaro e Morisi), altri per scelta tecnica (era ora!). Le condizioni per un test finalmente probante ci sono tutte. Il risultato finale ci dirà quanto manca alla fine del tunnel.

Pronostico? Italia + 10

Le formazioni:

Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Leonardo Sarto, 13 Tommaso Boni, 12 Tomasso Castello, 11 Mattia Bellini, 10 Carlo Canna, 9 Marcello Violi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Abraham Steyn, 6 Francesco Minto, 5 Dean Budd, 4 Marco Fuser, 3 Simone Ferrari, 2 Luca Bigi, 1 Andrea Lovotti
Panchina: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Federico Zani, 18 Dario Chistolini, 19 Marco Lazzaroni, 20 Giovanni Licara, 21 Edoardo Gori, 22 Ian McKinley, 23 Matteo Minozzi
Allenatore: Conor O’Shea

Fiji: 15 Kini Murimurivalu, 14 Josua Tuisova, 13 Asaeli Tikoirotuma, 12 Jale Vatubua, 11 Timoci Nagusa, 10 Ben Volavola, 9 Frank Lomani, 8 Nemani Nagusa, 7 Akapusi Qera (c), 6 Semi Kunatani, 5 Leone Nakarawa, 4  Apisalome Ratuniyarawa, 3 Manasa Saulo, 2 Tuapati Talemaitoga, 1 Campese Ma'afu 
Panchina: 16 Sunia Koto, 17 Peni Ravai, 18 Ropate Rinakama, 19 Sikeli Nabou, 20 Mosese Voka, 21 Henry Seniloli, 22 Levani Botia, 23 Vereniki Goneva
Allenatore: John McKee

 

Il programma dei test match degli azzurri:

Italia v Fiji - sabato 11 novembre, ore 15.00 - Stadio “Massimino” di Catania

Italia v Argentina - sabato 18 novembre, ore 15.00 - Stadio “Franchi” di Firenze

Italia v Sudafrica - sabato 25 novembre, ore 15.00 - Stadio “Euganeo” di Padova

 

I prezzi dei biglietti

Il calendario dei test match internazionali di Novembre

Foto Alfio Guarise