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C'è una cosa che appare chiaro dopo aver visto l'ultima partita dei Lions contro i Brumbies: Gatland non ha l'obiettivo di vincere tutte le partite della serie.
Lo si discuteva negli articoli precedenti, la scelta di non avere una terza apertura o comunque un uomo di ruolo che potesse occupare degnamente la posizione di apertura in queste partite mentre i titolari "riposano" poteva essere giudicata scelta azzardata o saggia. Si sa però, sono i risultati a definire la storia ed in questo caso, e sempre per il momento, il risultato di Brumbies - Lions spiega come senza gli elementi di riferimento, i così detti "titolari", i Lions sono piuttosto smarriti.
La partita viene decisa nei minuti iniziali del primo tempo: i Leoni non segnano alla prima azione pur avendo un'ottima opportunità mentre gli australiani monetizzano l'unica reale azione d'attacco e di fatto decidono la partita.
Sponda Lions Stuart Hogg appare decisamente un pesce fuor d'acqua. Attacca la linea con aggressività, ma commette troppi errori, tra calci piazzati poco precisi (ben due pali!) e calci d'inizio sbagliati. Insomma, non al livello di eccellenza a cui il pubblico dei rossi britannici ed irlandesi è abituato.
Certo non viene aiutato dalla mischia Lions, costantemente in sofferenza (merito o colpa degli avversari), non in grado di offrire palloni di qualità ai trequarti. Su tutti Rory Best: stranamente impreciso nelle touche (vera chiave di lettura della partita) e forse troppo oppresso dal ruolo di capitano.
Emblematica l'azione del sessantesimo: dopo dieci fasi di gioco i Lions si ritrovano arretrati di dieci metri, segue poi un calcio di Hogg che di fatto sancisce la sconfitta di quella specifica azione, ma in realtà di tutta la partita.
La girandola di cambi successiva unita all'ingresso di Farrell (comunque autore di due calci non semplici come al solito eseguiti alla perfezione) vivacizza sicuramente la manovra, ma è decisamente troppo tardi.

Di contro i Brumbies si sono dimostrati squadra ordinata, quadrata, in palla, capace di segnare la meta che decide la partita praticamente subito e di riuscire a tenere la distanza dagli avversari per tutta la partita. Diverse le difficoltà affrontate, lo si evince dalle smorfie di fatica sulle facce di tutti i giocatori australiani negli ultimi dieci minuti, ma ottima prestazione generale e vittoria meritata, festeggiamenti compresi.

Tutto da buttare per i Lions? Nemmeno per sogno, una partita non decide la serie, in particolare con questi presupposti e la prima "vera" partita alle porte. Come andrà a finire? Staremo a vedere, anche perché adesso si inizia davvero a fare sul serio.

Due note di colore:

1 - Neil Jenkins che segue, indipendentemente dal calciatore, l'esecuzione del calcio piazzato come se lo stesse calciando in prima persone è una gioia per gli occhi.
2 - Il redivivo Shane Williams (ma non aveva smesso?) a cui viene concessa questa passerella, fa capire che sono passati due anni, ma il cambio di passo è sempre lo stesso.

 

Tabellino:

Brumbies: Jesse Mogg, Henry Speight, Tevita Kuridrani, Andrew Smith, Clyde Rathbone, Matt Toomua, Ian Prior; Ruan Smith, Siliva Siliva, Scott Sio, Leon Power, Sam Carter, Scott Fardy, Colby Faingaa, Peter Kimlin (capt).

Non entrati: Josh Mann-Rea, Jean-Pierre Smith, Chris Cocca, Etienne Oosthuizen, Jordan Smiler, Mark Swanepoel, Robbie Coleman, Zack Holmes.
Mete: Kuridrani.
Calci piazzati: Mogg (3).

Lions: Rob Kearney; Christian Wade, Brad Barritt, Billy Twelvetrees, Shane Williams (Simon Zebo); Stuart Hogg (Owen Farrell), Ben Youngs (Conor Murray); Ryan Grant (Alex Corbisiero), Rory Best (capt) (Richard Hibbard), Matt Stevens (Dan Cole), Ian Evans, Richie Gray, Sean O'Brien (Dan Lydiate), Justin Tipuric, Toby Faletau.

Calci piazzati: Hogg (2), Farrell (2).

 

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