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Il rugby giovanile!

Questa settimana cari lettori vorrei parlarvi del settore giovanile e di come le cose funzionino qui in Inghilterra dal momento che, oltre a giocare, ho cominciato ad allenare gli avanti della U.20 dei Colts la squadra di Doncaster. Quando seguo i ragazzi in trasferta questo mi da la possibilità di girare un po' per i vari club, di notare cosa avvenga la domenica mattina un pò ovunque nella zona, non solo a Doncaster dove i 6 campi sono tutti pieni di ragazzi che giocano e i genitori, tutti a guardare, riempiono letteralmente ogni angolo attorno al campo.

Mi sono chiesto perchè in cosi tanti riescano a giocare a rugby e ho chiesto al capitano della squadra che alleno di spiegarmi come funziona per un ragazzo della sua età il rugby, per ora lasciando stare le accademie delle squadre di Premiership che giocano un campionato ogni lunedi sera con i ragazzi che non sono impegnati con la prima squadra e che, comunque, si preparano al professionismo.

Tutti i club minori riescono ad avere, comunque, tanti giocatori nel settore giovanile nonostante, proprio, in under 20 molti ragazzi decidano di cambiare città per cominciare gli studi universitari.

Vi sembrerà strano ma la maggior parte delle squadre (club) del settore giovanile si allena una sola volta a settimana, la differenza rispetto all'Italia è molto semplice e sta nel fatto che la maggior parte dei ragazzi pratica sport al college e fa parte della squadra del proprio college che si allena anche li una volta a settimana e gioca una partita infrasettimanale.

Inoltre qui non esistono regole definite per il numero di partite che i ragazzi possono giocare. Non stupitevi se vi dico che quasi tutti i ragazzi che alleno giocano contemporaneamente per 3 squadre (quella del college o dell'università, il club giovanile e una squadra seniores con cui si allenano 1 o 2 volte a settimana)

Qui i ragazzi giocano a rugby durante la settimana con il college (partita con cambi volanti), giocano anche al sabato con la squadra seniores una partita "regolare" e giocano nuovamente la domenica con la "giovanile" (con cambi volanti) e in nessuna di queste partite l'arbitro fa il riconoscimento perchè al momento del tesseramento la società si assume la responsabilità di rispettare le regole.

Pertanto, anche quando mi ritrovo ad allenare i ragazzi, mi accorgo che il loro gioco non può essere strutturato perché, se ogni allenatore desse loro delle strutture, i ragazzi non potrebbero mai apprendere le strutture di 3 squadre diverse. Quindi "lavoriamo" con pochi movimenti, poche strutture ma tanto rugby, insomma tante imperfezioni ma tutti i ragazzi conoscono e giocano secondo i principi del gioco, soprattutto, non hanno il timore di sbagliare e sono ragazzi che si divertono tanto a giocare a rugby, in pratica usano davvero ogni partita come un allenamento, molti sanno benissimo che non diventeranno mai dei campioni ma si mettono in gioco per migliorarsi e per essere utili alla squadra.

 

 

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