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Lasciata sbollire l'emozione per l'esaltante finale di questo Torneo e la delusione per l'epilogo sconsolante dell'Italia, vogliamo anche divertirci nell'individuare chi a detta nostra si è meritato la citazione e l'inclusione nella formazione ideale della più antica e affascinante competizione al mondo. Non ci sono grossi dubbi che i nostri si siano meritati il cucchiaio di legno ma almeno due squadre avrebbero potuto meritarsi la vittoria finale e forse gli inglesi guidati da Stuart Lancaster hanno messo in mostra il miglior rugby, sconfitti solo da un rimbalzo balordo nel match d'apertura contro la Francia.

In ogni caso non buttiamo via tutto delle prestazioni dei nostri ragazzi dal momento che i giovani lanciati da Brunel han fatto molto bene e si sono imposti all'attenzione internazionale, proprio per questo abbiamo inserito nella formazione ideale Leonardo Sarto e citato Joshua Furno.

 

Il Best XV di Rugbymeet:

15 Mike Brown (Inghilterra): Si è rivelato il giocatore più elettrizzante e produttivo del 6 Nazioni 2014, in ogni partita sembrava che scomparisse dal mirino dell'avversario e riapparisse giusto dopo avergli fatto mancare il placcaggio. In cima alla lista di metri corsi, break fatti e difensori battuti (543, 10, 25) non può che essere in corsa anche per il titolo di miglior giocatore del torneo. Non possiamo non nominare anche Rob Kearney che ha avuto parte determinante nel gioco e nel successo finale dell'Irlanda.

14 Yoann Huget (Francia): E' stato sicuramente il migior giocatore dei galletti ed ha avuto il non indifferente pregio di segnare mete determinanti per la vittoria finale nei match contro gli "amati" inglesi e contro la Scozia. Giocatore di gran classe e sostanza, un piacere vederlo in azione.

13 Brian O'Driscoll (Irlanda): L'emblema del suo 6 Nazioni è stata la partita contro il Galles quando Liam Williams ha cercato di metterlo fuori uso con un placcaggio di spalla ma ad uscire è stato il giovanotto gallese. La sua classe e il suo carisma hanno fatto da collante per quest'Irlanda che ha lottato sino alla fine per guadagnare il titolo. 

12 Jamie Roberts (Galles): E' tornato ai livelli pre infortunio ed ha dato una solidità impressionante alla linea dei trequarti gallese, si potrebbe commentare...quando l'importanza va oltre i numeri statistici.

11 Leonardo Sarto (Italia): Ci pare giusto premiare il giovane emergente della nostra nazionale che ha fatto due mete pregevoli, bellissima quella contro l'Irlanda in cui brucia sullo sprint BoD e mette a sedere sia Rob che Dave Kearney. Non dimentichiamoci che il set-up della meta di Campagnaro è stata roba sua e neppure gli stupendi placcaggi avanzanti "tirati" durante tutto il torneo, Rob Kearney e Paul O'Connell se lo sognano ancora di notte. Tanto bravo il nostro Leo da lasciare solo la citazione al gigante George North.

10 Jonathan Sexton (Irlanda): Si guadagna di diritto il posto da titolare con le due fondamentali mete segnate contro la Francia e la qualità del gioco espresso dall'inizio alla fine del 6 Nazioni. Determinante e miglior marcatore del Torneo con 66 punti.

9 Danny Care (Inghilterra): Potrebbe essere tranquillamente considerato il miglior giocatore del 6 Nazioni 2014 per il ritmo e la qualità che ha saputo dare al gioco inglese, il metronomo assoluto delle accelerazioni della squadra di Stuart Lancaster, sua la meta che ha garantito la vittoria sull'Irlanda a Twickenham.

8 Jamie Heaslip (Irlanda): Potente e intelligente, capace di portare il pallone in avanzamento da vero maestro, autore di prestazioni di alto livello partita dopo partita, si sta confermando uno dei migliori numeri 8 in Europa ma anche nel mondo.

7 Chris Robshaw (Inghilterra): Ha saputo guidare i suoi alla "quasi" conquista del Santo Graal, il classico capitano "leading by example" la cui presenza si sente più di quanto si possa vedere in campo, proprio per questo vince la concorrenza di Sam Warburton come miglior openside.

6 Peter O'Mahony (Irlanda): E' stato un vero iradiddio nel XV irlandese e si è guadagnato il posto a suon di palle rubate e presenza in ogni parte del campo, lo ricorderemo anche per come l'ha apostrofato Wayne Barnes in Irlanda-Galles quando gli ha ricordato "the captain is the number 8"....Una menzione va al nostro Joshua Furno che è stato reinventato blindside ed ha performato molto bene!

5 Courtney Lawes (Inghilterra): Si è dimostrato l'assoluto signore dei cieli con ben 34 touche vinte e una presenza costante sia in difesa che in attacco, il tatuato inglese è diventato una delle seconde linee più dominanti nell'intero panorama rugbystico internazionale.

4 Pascal Pape (Francia): Capitano e uomo collante del primi 8 uomini in blu, aggressivo ma anche paziente quando c'è da prendere le decisioni in campo, scelte in touche sempre azzeccate, non dimentichiamo che la vittoria nell'ultima partita con l'Irlanda non è arrivata per un tenuto alto. 

3 Nicolas Mas (Francia): Ha saputo adattarsi perfettamente alle nuove regole di ingaggio in mischia chiusa, la melè  francese con lui ha dimostrato di essere una delle migliori del torneo. 

2 Dylan Hartley (Inghilterra): Vero leader del pacchetto inglese, sempre preciso in touche e performante in mezzo al campo, non c'è un pallone avversario che esca "pulito" dalla ruck con lui nelle vicinanze.

1 Gethin Jenkins (Galles): "Costante" è il termine che più gli si addice, punto fermo della mischia gallese è ora anche il recordman assoluto di presenze per i Dragoni. Citazione importante anche per Cian Healy, uomo di impatto dell'Irlanda, quando è in campo si fa notare.

 

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