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A due turni dal termine con il recupero di mercoledì scorso l'Accademia Zonale di Catania si è issata temporaneamente al terzo posto con un bilancio di 4 vinte e 3 perse. Per fare il punto sull'andamento del campionato e fare una sorta di bilancio di questa prima parte della stagione abbiamo fatto una chiacchierata con Salvatore Pezzano manager dell'Accademia di Catania.

Ciao Salvatore, con il recupero della 5° giornata vi siete portati al terzo posto del Campionato delle Accademie, complimenti!

"I ragazzi stanno mettendo a frutto il grande lavoro che hanno svolto tutto l'anno grazie all'impegno dei tecnici, dei preparatori e di tutto lo staff. Non dimentichiamo che la totalità dei nostri ragazzi venivano da esperienze di club dove se si riuscivano a fare tre allenamenti alla settimana era già tanto. Quindi giusto il tempo di metabolizzare il ritmo degli allenamenti quotidiani e del doppio allenamento mattutino adesso stanno cominciando ad arrivare i risultati".

Come consideri questa esperienza sino a questo punto?

"E' un'esperienza molto molto positiva, per noi al Sud e specialmente in Sicilia ha rappresentato veramente la possibilità di tornare a giocare a un livello che può essere considerato di elite tenuto conto che le nostre squadre che militavano in Serie A, vedi San Gregorio e Amatori Catania a causa di problemi economici non hanno potuto partecipare ai campionati di appartenenza, di conseguenza si è creato grande entusiasmo attorno a questi ragazzi. L'esperienza mia di manager si sta rivelando assolutamente esaltante, perchè stare assieme ai ragazzi e coordinare un gruppo di tecnici molto preparato e riuscire a fare funzionare le cose al meglio da grande soddisfazione".

Cosa pensi possa dare questo tipo di lavoro continuativo con i ragazzi?

"Questo tipo di lavoro continuativo, al di là dell'aspetto tecnico, di quello atletico che è sotto gli occhi di tutti ed è valido non solo per l'Accademia di Catania ma per tutte le Accademie sparse per il territorio, come primo risultato ha dato la grande crescita morale e personale di questi ragazzi che nel giro di sette mesi si sono trasformati da ragazzini in uomini, hanno assunto responsabilità, hanno lottato da soli (seppur con il nostro supporto) contro avversità, solitudine data dalla lontananza da casa. Il nostro maggior successo sarà quello di riuscire a preparare uomini campioni nella vita, se poi saranno anche ottimi atleti il risultato sarà completo e assoluto.

In campo vanno prima persone e poi atleti, aver verificato che il loro comportamento in campo rispecchia il loro comportamento fuori è motivo di grandissima soddisfazione. Abbiamo ricevuto i complimenti da parte del Direttore della struttura scolastica che ci ospita che sognerebbe una classe composta esclusivamente da studenti dell'Accademia per l'educazione, per l'attenzione e il rispetto nei confronti degli altri e questo per noi è stato motivo di grandissimo orgoglio. Anche Carlo Checchinato (Direttore dell'Alto Livello) nell'incontro che abbiamo avuto ha indicato la crescita dal punto di vista umano e personale come un obiettivo imprescindibile oltra alla crescita dal punto di vista tecnico e fisica".

Secondo te come sarebbe migliorabile il format delle Accademie?

"Il format delle Accademie potrebbe essere migliorabile dal punto di vista organizzativo aggiungendo una figura che si occupi dell'aspetto psicologico della vita dei ragazzi dal momento che hanno passato dei momenti veramente difficili, una figura che aiuti anche noi dello staff a capire meglio quelle che sono le loro problematiche".

Vedendo l'esperienza di Orazio Arancio e del Seven, pensi si possa inserire il Seven come attività propedeutica?

"Assolutamente si, tra l'altro nel programma tecnico sono previsti almeno due allenamenti specifichi di Seven al mese, addirittura ho ricevuto una mail da Carlo Orlandi (il responsabile tecnico della Accademie) in cui ci dice che al termine dell'attività internazionale, da 20 aprile, ci dovremo concentrare sull'attività a 7 dal momento che dal 6 all'8 giugno a Bologna si terrà un torneo a cui parteciperanno tutte le Accademie. Come vedi è già nelle corde del progetto tecnico e noi abbiamo anche utilizzato questa attività come valvola di sfogo per i ragazzi, per rompere la monotonia degli allenamenti, allentare la pressione fisica e psicologica, facendo fare loro esercizi diversi e facendogli provare un rugby diverso,una sorta di valvola di sfogo".

 

Grazie mille per il tuo tempo e ancora complimenti!

 

"Grazie a voi!"

 

A margine riportiamo anche le parole di Orazio Arancio -interpellato da noi- ha lodato il lavoro di Salvatore Pezzano che ha voluto fortemente alla guida dell'Accademia di Catania e ci ha anche confermato di essersi "battuto" strenuamente per avere questo tipo di struttura anche in Sicilia, questo per fare in modo che potesse diventare il volano dell'attività rugbystica isolana. Arancio ha anche ringraziato il presidente Gavazzi per aver creduto e appoggiato la scelta di avere delle Accademie anche al Sud Italia, Sud che è sempre stato foriero di atleti di alto livello anche se i numeri attuali non ne avrebbero giustificato "l'investimento".

 

Il campionato delle Accademie Zonali

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