Lapasset, presidente uscente di World Rugby "6 Nazioni apra a Georgia e Romania"

Come ha commentato Simone Battaggia sulle colonne della Gazzetta dello Sport “Il tuono questa volta è fragoroso” riferendosi all’intervista rilasciata da Bernard Lapasset, presidente uscente di World Rugby su Le Figaro ieri “Ci sono i Paesi europei del Tier 2 come la Georgia, la Russia, la Romania... Lo dico chiaramente: bisogna cambiare il format del Sei Nazioni. Se vuole guardare al futuro, questo Torneo deve aprirsi. Con un sistema di promozione-retrocessione, o diretta o via un match di barrage. Ma bisogna dare velocemente una prospettiva a quelle squadre” ed ha continuato asserendo che il suo successore designato Bill Beaumont, l’inglese è l’unico in corsa per le elezioni, darà continuità alle sue idee dal momento che ha sempre votato a favore delle riforme proposte da Lapasset.
La risposta del Presidente Federale Alfredo Gavazzi non si è fatta aspettare, come riporta Battaggia “Mi chiedo se Lapasset stia cercando voti in quell'area verso i Giochi 2024 dice. Chi entra nel 6 Nazioni deve strutturarsi. Come si può costruire una struttura e poi smantellarla l'anno dopo? Come si fa con i diritti tv? E la Scozia, ultima nel 2015, accetterà? Chi crede che tutto ciò sia possibile non sa quel che dice.
Cosa farà Beaumont? Non posso rispondere per lui, ma è un uomo pratico, di rugby”.
Ma è anche vero che in World Rugby si sta studiando il calendario internazionale successivo al 2018 e l’interesse del rugby mondiale è quello di aggredire nuovi mercati come ad esempio gli Usa che hanno appena lanciato il primo campionato professionistico, ma anche un possibile allargamento del 6 Nazioni è uno dei temi. In ogni caso il Presidente onorario Giancarlo Dondi, nell’esecutivo di World Rugby, ha commentato così: “Sul piano sportivo il discorso è valido, ma commercialmente è difficile. Bisognerà parlarne molto. Anche per me il Torneo era un sogno. Poi lavorammo duro e trovammo un momento favorevole. Il rugby però ora è un affare.”